Se l’Unione europea vuole sopravvivere e prosperare, deve lanciare un processo di decentralizzazione e dare maggior libertà di decisione ai singoli Stati, commenta Oliver Hart, premio Nobel per l’economia.
Il 9 dicembre, Oliver Hart e il suo collega Bengt Holmström hanno ricevuto il premio Nobel per l’economia, per il loro lavoro sulla teoria dei contratti.
Per l’economista britannico, Bruxelles si è spinta oltre e adesso l’Unione europea dovrebbe cambiare rotta, mettendo fine alla centralizzazione del potere. Se l’UE abbandona la sua tendenza a centralizzare, allora ha delle possibilità di sopravvivenza e di prosperità, altrimenti potrebbe avviarsi verso la fine.
Secondo Hart, che insegna economia a Harvard, i timori degli Stati membri dell’UE circa la centralizzazione del potere e dei processi decisionali, devono essere risolti ridando competenza ai singoli governi.
Hart ammette tuttavia che l’Unione europea deve mantenere il controllo di alcuni settori importanti, come il libero scambio o la libera circolazione dei lavoratori.
Bengt Holmström ha indicato che l’UE dovrebbe ridefinire le sue priorità, limitare le sue attività e il suo slancio nelle regolamentazioni, per concentrarsi su quello che può essere fatto nei settori importanti.
L’economista finlandese, che insegna all’istituto di tecnologia del Massachusetts (MIT), ritiene che Bruxelles debba rivedere il suo sistema di governo e le sue regole di base, per renderle più chiare e semplici.
Oliver Hart considera anche che l’euro sia stato un errore, un’opinione che sostiene dall’introduzione della moneta unica. A suo dire, il governo britannico è stato molto furbo, evitando di entrare nella Zona euro.
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