Da un articolo dell’economista svizzero Egon von Greyerz, pubblicato il 18 novembre sul sito Gold Switzerland.
“[…] In Occidente lo scarto tra i ricchi e i poveri è grande come non mai. Negli Stati Uniti, 0,1% delle persone possiede il 22% della ricchezza totale. Dal 1973, i salari reali delle professioni meglio pagate sono aumentati del 51%, mentre gli impiegati medi hanno visto i loro salari diminuire del 4,6%. Si tratta di una tendenza molto pericolosa e quando la recessione economica colpirà, potrebbero scatenarsi violente proteste e disordini sociali.
[…] Gli Stati Uniti non registrano un’eccedenza di bilancio da 1960. Dal 1971, il debito americano è aumentato in media del 9% ogni anno. Questo significa che il debito federale è raddoppiato ogni 8 anni. Obama ha seguito la tendenza e ha raddoppiato il debito, da 10 000 miliardi di dollari a 20 000 miliardi. Ci sono voluti 232 anni agli Stati Uniti per partire da un debito nullo e arrivare a 10 000 miliardi e Obama è riuscito a raddoppiarlo in soli 8 anni.
Né Hillary Clinton, né Donald Trump avevano l’intenzione di invertire questa tendenza di espansione massiccia del debito. Le riduzioni d’imposta e gli investimenti maggiori nelle infrastrutture aggiungeranno al debito circa 5 000 miliardi di dollari. Nei prossimi 4 anni, il debito andrà oltre la media del 9% e nel 2021 sarà più alto di 28 000 miliardi.
L’aumento del tasso d’interesse, della disoccupazione, delle tensioni sui mercati dei debiti sovrani e i problemi maggiori all’interno del sistema finanziario mondiale, sono suscettibili di accrescere in modo significativo il livello del debito pubblico americano.
[…] Trump faticherà a invertire l’espansione dell’indebitamento, dell’aumento del deficit e a rilanciare l’economia americana. Gli scambi commerciali sono in calo e rischiano di declinare di molto negli anni a venire. Con tutti questi problemi, non è il miglior momento per diventare presidente della nazione più indebitata al mondo.
Trump è determinato a riuscire, ma dirigere un’economia insolvibile in un mondo virtualmente in fallimento sarà molto più difficile che non costruire un impero immobiliare. Lui è stato molto chiaro sul fatto che farà di tutto per stimolare l’economia americana, a qualunque costo. Il problema è che spenderà sicuramente più soldi di quanto si possa immaginare. Purtroppo, prendere a prestito e stampare moneta non può salvare un’economia in agonia.”
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