Estero

Boris Johnson : minacce sul Prosecco e l’amicizia con il presidente turco Erdogan

Le relazioni tra il ministro inglese degli affari esteri, Boris Johnson, e diversi dirigenti europei sembrano essere giunte al capolinea. Johnson sarebbe un arrogante incapace di rispettare i suoi colleghi.

Il carattere atipico di Boris Johnson era già conosciuto all’estero quando ricopriva la carica di sindaco di Londra. Da quando è stato nominato ministro degli affari esteri nel governo del premier Theresa May, si sta creando parecchi nemici al di fuori del Regno Unito.

johnsonjohnsonDurante la campagna per il Brexit, Johnson aveva spesso parlato del pericolo di un’entrata della Turchia nell’Unione europea. Ne aveva fatto uno dei suoi argomenti decisivi, agitando lo spettro dell’arrivo incontrollato di migliaia di migranti provenienti proprio dalla Turchia.

Ora che il Regno Unito esce dall’Unione europea, i turchi non sono più una minaccia. Lo scorso settembre, Johnson si è recato ad Ankara, dove ha assicurato che sosterrà la Turchia nel processo di adesione all’UE. La cosa ha fatto infuriare molti deputati europei. Il tedesco Manfred Weber ha dichiarato che “E’ una cosa incredibile, una provocazione. Durante la campagna del Brexit, Johnson diffondeva trattati dove argomentava che la Turchia, la Siria e l’Irak potrebbero diventare Stati membri dell’Unione europea. Ha giocato sulle paure legate all’immigrazione. Qualche settimana più tardi incontra il presidente turco Erdogan e offre il sostegno della Gran Bretagna affinchè la Turchia entri nell’UE. E’ una provocazione arrogante. Non posso più rispettare quello che fa.”

Settimana scorsa, Johnson aveva quasi scatenato una crisi diplomatica con l’Italia, quando aveva minacciato di imporre restrizioni sulle importazioni britanniche del Prosecco italiano, se il governo di Roma non avesse sostenuto il mantenimento del Regno Unito nel mercato unico europeo. Per l’Italia si tratta di una questione delicata, date le enormi quantità di Prosecco esportate ogni mese verso il Regno Unito.

Suscita sconcerto anche la maniera in cui il governo di Londra gestisce il processo di uscita dall’Unione europea. Pare che il premier Theresa May non abbia nessun piano e che non sia ancora in chiaro su cosa significhi esattamente il Brexit.
Il problema principale riguarda l’intenzione del Regno Unito di rimanere nel mercato unico, pur lasciando l’Unione europea. Un’opzione respinta da Bruxelles, perlomeno sino a quando Theresa May rimarrà inflessibile sulle restrizioni riguardanti l’immigrazione che intende attuare.
Anche il ministro Boris Johnson fa pressione per tentare di risolvere la questione, ma i suoi metodi poco ortodossi distruggono i rapporti con i colleghi europei e complicano i progetti del governo di Londra.

Redazione

Recent Posts

L’Oratorio, il Lions e le Tre Ruote dell’APE. Fare del bene al tempo del Coronavirus – Intervista a don Emanuele Di Marco

2020 Quando ho saputo che il Club si era impegnato in favore delle attività benefiche…

3 ore ago

Shock CBDC in Europa: l’euro digitale arriverà a ottobre 2025?

di Tiziano Boccacini, imprenditore Una recente dichiarazione inattesa di Christine Lagarde indica ottobre 2025 come…

7 ore ago

Essere architetti nel canton Ticino. Che cosa è cambiato negli ultimi decenni? – Intervista a Stefano de Angelis

Ne parliamo oggi con l’architetto Stefano de Angelis partner dello studio deltaZERO, che ci ha…

16 ore ago

La sacra sindone

La Sindone di Torino è un tessuto di lino intrecciato, realizzato da un tessitore professionista,…

19 ore ago

Marine Le Pen e l’ineleggibilità: il crollo della democrazia.

di Davide Scapaticci La condanna penale inflitta a Marine Le Pen - con relativa pena…

20 ore ago

Libertà o potere – La conferenza che ci interroga sulle costituzioni e il loro ruolo governativo. Con Eugenio Capozzi, a Lugano, Mercoledì 2 aprile

Eugenio Capozzi a Lugano con un'introduzione di Carlo Lottieri: una riflessione sul costituzionalismo e la…

1 giorno ago