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“Nella griglia oraria c’è posto per la cucina e per il sesso… ma NON per la Civica!” – di Alberto Siccardi

siccardi-xsiccardi-xScrivo in risposta all’articolo pubblicato su ‘laRegione’ del 15 novembre. È un peccato che dopo quasi quattro anni non si sia ancora fatto un passo definitivo verso il chiarimento necessario per diri­mere la questione dell’insegnamento della Civica, nonostante in più occasioni i promotori abbiano parlato chiaro. Ci sarà un incontro il 19 con la Commissione Scolastica e crediamo sia essenziale par­tire su basi di chiarezza. La gente chiede che la Civica sia insegnata, oggi non lo è. Si veda l’indagine Supsi “Cittadini a scuola per esserlo nella società” pubblicata nel febbraio 2012, che lo dimostra. I Giovani Liberali avevano chiesto la stessa cosa con una Iniziativa Popolare (“Riscopriamo la Civica nelle nostre scuole”) lanciata nel marzo 2000, che hanno poi ritirato dietro l’impegno formale del Go­verno che sarebbe stata insegnata, anche se non come materia a sé stante ma nel contesto di altre materie. Il che non è avvenuto e non avviene. Da almeno 15 anni, e contravvenendo alla promessa fatta ai Giovani Liberali che si sono fidati, la Civica in Ticino non si insegna. La nostra IP chiede di nuovo che sia insegnata come una materia e con una nota separata per non cadere di nuovo nella trappola dei primi anni 2000. La griglia oraria è carica? Non lo è per l’insegnamento della culinaria e del ses­so, ma lo è per la Civica! Ma se per assurdo si accetta questa stortura didattica, per cui un uomo deve imparare a scuola come farsi un risotto o come procreare prima ancora di conoscere a fondo i suoi di­ritti e doveri di cittadino, si estraggano allora dalle ore di Storia, durante le quali si sostiene, a torto, di insegnare anche la Civica, due ore al mese creando la materia Civica con nota separata. Sarà questo sufficiente affinché essa sia veramente insegnata? Lo speriamo ma lo dovremo anche controllare, vi­sta tutta questa lunga triste vicenda. Non riusciamo a capire perché non la si voglia insegnare, perché si adducano motivazioni futili e ci si metta contro una precisa richiesta della gente che invece la ritie­ne irrinunciabile . E sono più di quindici anni che non la si insegna pur avendo promesso di insegnar­la. Non è giusto verso le generazioni a venire.

Dr. Alberto Siccardi, primo firmatario dell’iniziativa popolare sulla Civica nelle scuole

Nota. Il prof. De Maria, editore e direttore di Ticinolive, è membro del Comitato d’iniziativa

Relatore

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