Estero

Francia. Bocciato dai sondaggi, François Fillon vince il primo turno delle primarie.

L’ex primo ministro François Fillon ottiene il 44,1 % dei voti. Alain Juppé il 28,6 %. L’ex presidente Nicolas Sarkozy è eliminato e annuncia il suo ritiro dalla politica.

François Fillon ha dominato il primo turno delle primarie della destra francese, domenica 20 novembre. Stando ai risultati provvisori comunicati la mattina di lunedì 21 novembre, l’ex primo ministro ottiene 44,1 % dei voti. E’ primo davanti a Alain Juppé (28,6 %) e Nicolas Sarkozy (20,6 %). I risultati definitivi saranno annunciati nella giornata di lunedì.

I sondaggi alla vigilia dell’elezione davano Fillon largamente perdente (non avrebbe sorpassato il 10 %, secondo le previsioni di voto).
In un annuncio all’uscita dei primi risultati, l’ex primo ministro ha ringraziato tutti coloro che hanno votato per lui : “I partiti non hanno più il monopolio delle decisioni. Il popolo vuole parlare, decidere e impegnarsi. Una potente dinamica si è attivata attorno a noi – ha dichiarato di fronte ai suoi sostenitori.

Nicolas Sarkozy, che durante la sua campagna ha cercato di attirare i voti del Front National e che era certo di giungere al primo posto, ha ammesso di non essere stato capace di convincere gli elettori. Ha inoltre fatto sapere che nel prossimo turno delle primarie voterà per Fillon.

François Fillon, a sinistra, e Alain Juppé. Il secondo turno delle primarie avrà luogo il 27 novembre.

L’opinione è che Fillon vincerà anche il secondo turno delle primarie e diventerà il candidato presidenziale della destra. Una prospettiva che preoccupa i partiti della sinistra, preoccupati dalla minaccia del suo programma “liberal-conservatore”. Una preoccupazione che ha riconciliato socialisti, comunisti ed ecologisti.

Redazione

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  • La politica desiderava l’esclusione di Sarkozy. L’ha risolto Fillon che avrà il desiderio di escludere la Le Pen. Infine resterà il desiderio di escludere i problemi irrisolvibili. Tuttavia il desiderio non può escludere che vi siano problemi irrisolvibili. C’è chi rimane esclusivamente con i propri desideri irrisolvibili. E con i propri problemi. In altre parole la politica dei desideri irrisolvibili.

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