Democrazia attiva

“Famiglia criminale”: minacce a funzionari pubblici e droga. Perché non vengono espulsi? – di Boris Bignasca

Interrogazione parlamentare

Ha destato scalpore la vicenda di una donna straniera condannata per minacce di morte ad una funzionaria dell’Amministrazione cantonale. I nostri funzionari pubblici sono sempre più confrontati con situazioni di tensione che possono sfociare in veri e propri pericoli per la loro incolumità: mancanze di rispetto, minacce, insulti, aggressioni verbali. Le violenze contro i funzionari pubblici sono inaccettabili ed è necessario garantire maggiori tutele e sanzioni più pesanti contro chi aggredisce e minaccia i nostri funzionari, i quali non vanno abbandonati al fronte.

Spesso queste situazioni rimangono nell’ombra poiché non vengono denunciate. Ha ottenuto invece risalto mediatico il caso della straniera condannata per aver inviato una mail intimidatoria ad una funzionaria del Cantone e per essersi recata presso gli uffici di Bellinzona urlando: “Dille di stare attenta poiché io non ci penso due volte ad ucciderla e a venire qui a farla licenziare. Perché lei non sa con chi ha a che fare. Dille di fare attenzione”. La donna è stata condannata soltanto a 20 aliquote giornaliere da 30 franchi ciascuna, sospese per due anni, nonché una multa di 100 franchi. Ciò che lascia ancora più perplessi è che l’ammissione provvisoria in Svizzera non le è stata revocata. Inoltre, la donna fa parte di una famiglia che ha avuto più di un problema con la legge: l’ex marito della donna è stato condannato per un ingente spaccio di stupefacenti, suo figlio è stato condannato per un non meglio precisato reato, mentre anche gli altri suoi due figli sono stati sotto procedura amministrativa. C’è da chiedersi come sia possibile che queste persone non siano state espulse e continuino a vivere tranquillamente nel nostro paese, venendo magari pure mantenute a spese nostre.

Pertanto, chiedo al Consiglio di Stato:

1. Perché la signora straniera condannata per minacce di morte ad una funzionaria pubblica non è stata espulsa? Da dove proviene e da quanti anni risiede in Ticino?
2. Perché i famigliari della signora, che sono stati pure condannati per altri reati (tra cui l’ex marito per ingente spaccio di droga), non sono stati espulsi? Si indichi anche in dettaglio in quali reati e procedimenti sono stati coinvolti.
3. La signora straniera condannata e i suoi famigliari sono a carico del nostro Stato sociale? Se sì, quanto ci costano?
4. A quanto ammontano, negli ultimi 5 anni, i casi di aggressioni e minacce contro funzionari pubblici? Indicare anche la nazionalità degli autori.
5. Quali misure intende prendere il Governo per tutelare maggiormente i nostri funzionari pubblici da questi fenomeni?
6. Il Governo non ritiene che sia opportuno inasprire le sanzioni contro chi si macchia di aggressione contro i funzionari pubblici?

Boris Bignasca

Relatore

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