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Il comune di Melano dice NO al suicidio assistito – Liberty Life risuscita come L.L. Exit

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Il Municipio di Melano ha rifiutato la licenza edilizia richiesta dall’associazione per l’aiuto al suicidio Liberty Life. L’associazione made in Ticino aveva operato per diversi mesi senza la licenza edilizia necessaria. In seguito alla bufera mediatica e alla reazione politica che ne era scaturita, l’associazione di Mariangela Gasperini aveva fatto i passi necessari. Liberty Life aveva così richiesto al Comune l’autorizzazione per cambiamento di destinazione (da ufficio a luogo per la pratica del suicidio assistito). Alcuni cittadini di Melano avevano fatto opposizione. Erano state raccolte più di cento firme. Il 30 agosto la decisione è finalmente arrivata. E dà ragione agli opponenti. Secondo il Municipio di Melano, indipendentemente dalle posizioni individuali, il suicidio assistito ha delle ripercussioni sul vicinato e non può essere considerato parte integrante della normalità di un cittadino. Immissioni eccessive in una zona sensibile, nel bel mezzo del centro abitato. Insomma, in soldoni, l’attività svolta a Melano da Liberty Life non è conforme al diritto.

La reazione dei cittadini

Caterina Benincasa Cruz, firmataria di una delle opposizioni giunte in Municipio, subito dopo la notifica della decisione, dichiara di essere “soddisfatta che a prevalere sia stato il buon senso sull’avidità e la superficialità che queste persone hanno dimostrato”. Continua dicendo che “probabilmente il Municipio è sempre stato contrario all’attività di Liberty Life, ma doveva e voleva passare per le vie canoniche che in questo caso erano relative al diritto edilizio e non attaccare frontalmente l’associazione. D’altra parte, senza un attacco frontale e deciso dei cittadini che si sono uniti, probabilmente non saremmo giunti a questa conclusione. Sappiamo che possono fare ricorso, ma la decisione del Municipio è comunque molto importante per noi. Se ricorso sarà, siamo pronti”.

Nasce L.L. Exit

Insomma, sembrerebbe terminato l’ultimo capitolo di una saga cominciata tanto tempo fa. Ebbene no. Perché chi non muore, si rivede. Liberty Life, consapevole di avere poche chance di vedersi concessa la licenza edilizia, si è data alla ristrutturazione. Durante l’estate, alcuni membri hanno dimissionato e ora il consiglio d’amministrazione è formato da sole tre persone, mentre gli statuti sono stati modificati. Dopo la decisione di diniego del comune, Liberty Life si è però completamente ricreata. È nata cosi L.L. Exit con sede a Delémont (Canton Jura). La presidenza rimane invariata, ma la sede da Melano è scivolata a Nord, a Delémont, poco distante dai confini di Francia e Germania. La casa della morte, come è stata soprannominata dai media, è ora in vendita e sembra essere un ottimo affare (“stabile commerciale già tutto locato. Redditività certificata oltre il 5%”). Chissà che almeno lo stabile possa guadagnarsi una nuova vita.

Benedetta Galetti

Relatore

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