Primo piano

“Prima i nostri!” la grande bugia (parafrasando Savoia) – PPD

Questo brioso testo rappresenta in un certo senso il pendant clericale al celeberrimo “margine di manovra nullo!” dell’indimenticabile Laura.

L’argomentazione è apparentemente perfetta e presenta un unico svantaggio, il quale purtroppo risulta decisivo. La gente si convince che chi scrive non voglia fare nulla. E probabilmente è proprio così.

Stiamo a vedere come va la votazione. Giovanna Viscardi, una giovane donna alquanto assennata (il suo cane ha nome Billo) mi diceva alcuni giorni fa, mentre mangiavamo il polipo al Pestalozzi: “L’iniziativa passa”.

NOTA. Agli amici pipidini faremo notare come il loro presidente nuovo di zecca (l’ex fa bella mostra di sé nelle sezioni gossip, tutti possiamo peccare, l’importante è pentirsi) figuri con la sua foto tra i 16 “Saboteure” sulla copertina della Weltwoche (per non nominare il Dalpese).

* * *

Pinocchio: quale miglior simbolo per rappresentare chi per l’ennesima volta vuole illudere le cittadine e i cittadini ticinesi proponendo soluzioni che non si possono realizzare?

Pinocchio, personaggio della letteratura italiana, ha così indossato la casacca rosso-blu ed è diventato ticinese. L’iniziativa costituzionale “Prima i nostri”, lanciata dall’UDC ticinese all’indomani del voto del 9 febbraio 2014, è stata giudicata giuridicamente ricevibile, ma altrettanto giuridicamente inapplicabile. Si tratta di una sorta di ricetta cantonale per l’applicazione dei principi approvati dal popolo svizzero il 9 febbraio, e proprio per questo è illusoria: perché le regole decise il 9 febbraio del 2014 sul contingentamento dell’immigrazione e dei frontalieri sono applicabili unicamente a livello federale e nell’ambito delle trattative con l’Unione Europea, della quale la Svizzera è partner, pur non essendone uno Stato membro.

Se la soluzione fosse così semplice, altri Cantoni, in particolare quelli che come il Ticino sono sottoposti a forti pressioni sul mercato del lavoro, avrebbero lanciato iniziative simili. Invece non lo hanno fatto.

Ecco perché “Prima i nostri” è l’ennesima grande bugia, l’ennesima “pinocchiata” raccontata al popolo ticinese. Una pura operazione di marketing politico promossa dai soliti noti che da anni speculano sulle paure e sul disagio della popolazione per ottenere sempre più consensi e potere. Consenso e potere tanto, ma soluzioni zero. Creare illusioni, far credere che le cose siano più semplici di come sono in realtà, far politica a suon di slogan illusori per farsi belli di fronte ai cittadini, è molto pericoloso: alla lunga genera sfiducia e frustrazione tra la gente.

La prima illusione è stata quella di far credere alla popolazione che dopo il voto del 9 febbraio le cose sarebbero cambiate come per miracolo, fingendo di dimenticare che il mandato popolare al Consiglio federale per trattare le soluzioni con l’UE scadrà soltanto il prossimo anno. A proposito di Pinocchio, ricorderete tutti come il burattino fu gabbato dal Gatto e della Volpe…

PPD

 

Relatore

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  • Diciamo che non serve, perché l'elettorato fa esattamente il contrario di quello che dice il PPD. "Iniziativa inapplicabile"? Credete che non lo sappiamo, quando da almeno 25 anni gira il medesimo disco? Il fatto è che non si vuole sentirsi gridare nelle orecchie "Prima i nostri": sacrilegio. Troppi interessi che vanno in fumo. Il popolo lo ha capito e nel segreto dell'urna, senza farsi troppi problemi, penserà solo a quella "maledettissima" frase. Tutto il resto è contorno e, applicabile o non applicabile, esperti o non esperti, Gatti e Volpi, non ci può importare di meno.

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