Democrazia attiva

Oltre al danno anche la beffa – UDC Ticino

(3 settembre)  Il Corriere titola oggi: “Formula soft per il 9 febbraio”. All’UDC resta la magra soddisfazione… di protestare. Il primo partito svizzero non è – come erroneamente si crede – l’UDC, ma… la coalizione dei suoi avversari!

Anche oggi sono arrivate cattive notizie da Berna, la commissione Parlamentare delle Istituzioni Politiche del Consiglio Nazionale ha infatti tirato un ennesimo colpo basso al Ticino. L’UDC ticinese, che al momento di elaborare il testo dell’iniziativa “Stop all’immigrazione di massa”, aveva chiesto e ottenuto dall’UDC nazionale di includere nell’articolo 121a, relativo alla votazione del 9 febbraio 2014 contro l’immigrazione di massa, i lavoratori frontalieri nei contingenti e nei tetti massimi, rileva che questo valore aggiunto per il Ticino è stato vanificato con la proposta di legge presentata oggi dalla commissione. Il pataracchio confezionato dalla sinistra con connivenza degli altri partiti non permetterà purtroppo di gestire il flusso dei frontalieri, che rimarrà soggetto alle disposizioni di Bruxelles. Infatti qualsiasi decisione dovrà essere infatti avallata dal giudizio del comitato misto (dove figurano rappresentanti svizzeri ed europei) previsto dall’articolo 14.2 dell’accordo sulla libera circolazione. Sempre, però, che le misure siano compatibili con l’accordo stesso. La decisione della commissione rappresenta una vera e propria presa per i fondelli della volontà popolare espressa il 9 febbraio 2014. Preferenza indigena facoltativa, contingenti e tetti massimi decisi da Bruxelles era il peggio che il nostro cantone potesse aspettarsi. L’UDC nazionale ha già espresso la propria contrarietà ed esige un’applicazione fedele a quanto votato da popolo e Cantoni svizzeri. A questo punto diventa sempre più importante che la popolazione ticinese esprima il prossimo 25 settembre un forte sostegno all’iniziativa Prima i Nostri che non è nient’altro che un complemento fedele a quanto deciso il 9 febbraio 2014, così da avere la possibilità di agire a livello cantonale e per dimostrare che il problema del frontalierato è quantomai da risolvere. Noi cosi non ci stiamo!

UDC Ticino

Relatore

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