Focus

Dati Seco: “Una vittoria di Pirro” – di Piero Marchesi

La disoccupazione REALE sfiora il 10%
In Ticino il Ministro Christian Vitta si rallegra perché la disoccupazione nel Cantone è scesa al di sotto della media nazionale, gli fa eco anche il PPD Fabio Regazzi (rappresentante anche di AITI). Con quest’ultimo posso solo concordare sul fatto che in Ticino ci sono anche molte aziende che operano in modo corretto e che creano occupazione. Ma tant’è, nella loro funzione capisco bene che si possa anche gioire ma bisogna essere oggettivi e in questo caso loro non lo sono affatto stati. Sono infatti incappati in una vittoria di Pirro, un modo di pensare che porterà non solo loro alla sconfitta ma l’intero cantone. Ormai tutti sappiamo che i dati ILO, quelli che contemplano anche le persone in assistenza e che sono alla ricerca di lavoro (pur non essendo iscritti alla disoccupazione) sfiorano il 10%. Sappiamo tutti che molte persone che hanno diritto alle indennità di disoccupazione non si iscrivono più agli URC. Non capisco come mai la Sezione del lavoro si incaponisca ad utilizzare solo i dati pubblicati dalla Seco. O meglio, lo si può capire: usano i dati Seco perché fanno comodo, si fanno belli mettendo le fette di salame sugli occhi di chi legge dando loro una falsa speranza. Usando solo le cifre estrapolate dalla Seco è come se il lavoro fosse fatto a metà. Se ad alcuni politici questo va bene mi chiedo dove vogliono “traghettare” il nostro Paese nei prossimi anni, forse in acque molto agitate? Si mette pure in evidenza il dato incoraggiante che segnala la diminuzione dei lavoratori frontalieri in Ticino (circa 400 unità). Lascio a voi valutare l’evoluzione degli ultimi 20 anni e decidete voi se ci sia veramente qualcosa da festeggiare: siamo passati da 29’647 frontalieri del 1996 a 62’796 di quest’anno. Votando sì a Prima i nostri avremo un calo dei frontalieri nettamente maggiore grazie alla preferenza indigena ed incrementare di fatto gli impieghi per i ticinesi , solo allora potremo veramente festeggiare e dire di avere fatto qualcosa di positivo per il Ticino . Non accontentiamoci dunque delle briciole come hanno fatto Vitta e Regazzi, esultando per dei dati “falsati”, ma cerchiamo veramente di fare qualcosa di concreto e importante. Il prossimo 25 settembre   votiamo dunque Prima i nostri per far sentire la voce del popolo ticinese, stufo di questa situazione  e preoccupato soprattutto per il futuro lavorativo dei propri figli.

Piero Marchesi, presidente UDC Ticino

Relatore

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