And now the good news
L’esposizione, inaugurata il 28 Maggio (e aperta fino al 15 agosto) presso il LAC, si focalizza su un linguaggio espressivo particolare, quello dei quotidiani che è oggigiorno in via di “rielaborazione” (qualcuno direbbe addirittura “estinzione”) a causa della nostra era di comunicazione istantanea e di social media.
Il percorso espositivo (diviso in diverse sezioni tematiche) si snoda lungo i due livelli della sede del MASI al LAC, documentando lo stretto dialogo e la quasi inesorabile dipendenza tra arte e media, che caratterizzano l’arte del nostro tempo.
È una mostra molto ricca e non va vista di fretta o con superficialità. Davanti ad ogni lavoro, infatti, ci si deve soffermare per capire i doppi sensi, le profondità atemporali e i filtri riflessivi che vengono posti tra una realtà immediata e la sua essenza intrinseca.
All’esposizione è dedicata l’omonima pubblicazione Edizioni Casagrande, corredata da immagini a colori di tutte le opere in mostra, unitamente a contributi critici dei curatori Elio Schenini e Christoph Doswald, oltre ai testi del filosofo francese Jean Baudrillard, dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn e alla prefazione del direttore del Museo Marco Franciolli.
And now the Good News ; Opere della collezione Annette e Peter Nobel
L’esposizione rimarrà aperta fino al 15 Agosto.
Orari : Ma – Me, Do: 10:30 – 18:00
Gi – Sa: 10:30 – 20:00
Chiuso il lunedì
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“Swiss Press Photo 16 – il 2015 nel mirino dei fotografi svizzeri”
Inoltre, sempre al Lac, e questa volta fino al 21 agosto, è possibile vedere la selezione di “Swiss Press Photo 16 – il 2015 nel mirino dei fotografi svizzeri”, esposizione dedicata ai migliori scatti dell’anno scorso, scelti da una giuria internazionale.
La mostra, ubicata nelle aree di percorso dello stabile, riassume attraverso una folta serie di fotografie gli eventi salienti dell’anno passato, volgendo un proprio sguardo individuale verso una realtà filtrata dall’obiettivo. Le immagini, all’incirca novanta scelte su ben oltre 3600, sono state suddivise nelle 6 categorie: attualità (vincitore di categoria: Pascal Mora – Zurigo), vita quotidiana (vincitore di categoria: Kaspar Thalmann – Uster), storie svizzere (vincitore di categoria: Daniel Rihs – Berna), ritratti (vincitore di categoria: Mara Truog – Zurigo), sport (vincitore di categoria: Arnd Wiegmann – Zurigo), estero (vincitore di categoria: Niels Ackermann – Conches).
Per concludere, oltre a primeggiare nella sua categoria, Niels Ackermann si è anche distinto per essere il Fotografo Swiss Press dell’Anno 2016 con il suo prezioso lavoro riguardante i giovani che vivono ai margini della zona proibita di Cernobyl. Il fotoreporter ha così commentato il suo lavoro : “Invece di fotografare la zona contaminata intorno alle rovine del reattore, giro il mio obiettivo di 180 gradi e metto a fuoco i giovani di Slawutytsch che vogliono guardare al futuro” a 30 anni dall’incidente nucleare di Pripyat. C’erano circa 50mila abitanti a Pripyat, Ucraina, prima del 26 aprile 1986, quando l’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, poco distante, costrinse tutti quanti a scappare il più lontano possibile dalla città che fino a quel momento era stata vivace e moderna. Ora rimangono aree deserte, abbandonate e tante macerie.
I suoi scatti trasmettono, fra gli alti e bassi dei suoi protagonisti, un desiderio di rinascita e un senso di ottimismo nonostante la triste situazione dell’epoca e la gravemente precaria realtà odierna … una reazione coraggiosa e forte da parte di persone che vogliono vivere normalmente e che dovrebbe essere di esempio per tutti. Buona Visita!
L’esposizione rimarrà aperta fino al 21 Agosto
Swiss Press Photo 16 – il 2015 nel mirino dei fotografi svizzeri
www.swisspressaward.ch
Orari : Ma – Me, Do: 10:30 – 18:00
Gi – Sa: 10:30 – 20:00
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