La morale è relativa al luogo ed alle tradizioni
Tutte le culture hanno un codice, un’etichetta, che insegna la buona educazione, e ciò che può sembrare barbaro a noi occidentali per latri è morale e legittimato da un’istituzione secolare. Ad esempio in una Sunna del Corano è ben spiegato che il fedele, per attenersi agli insegnamenti del profeta, deve nutrirsi rigorosamente utilizzando le mani, e più precisamente solo tre dita della mano destra. La sinistra va usata per lacerare i pezzi grossi, benchè sia comunque preferibile morsicarli. Per noi Occidentali, abituati all’uso delle forchette dall’anno 300 d.C., introdotte dai Longobardi, può sembrar strano, eppure la maggior parte della popolazione umana, che si estende in Asia, si nutre in questo modo. Quindi, paradossalmente, chi agli occhi degli occidentali pare arretrato non fa che seguire un preciso codice di buone maniere diverso dal nostro. I veri trogloditi sono coloro che, pur avendo secoli di cultura sulla buona creanza, la ignorano spudoratamente o, peggio ancora, non si degnano nemmeno di tramandarla ai propri figli.
Sulla necessità di una buona educazione estetica (a casa come a scuola)
La stragrande maggioranza delle maestre delle scuole elementari sono di “sinistra”. Ciò deriva dal semplice fatto che chi è naturalmente incline ad avere un’etica della cura, per riprendere le parole della filosofa/psicologa Carol Gillican, studiosa del fenomeno gender, è spesso più portato ad amare le teorie morali di Lévinas, Sartre o Anna Arendt secondo cui nei confronti del prossimo abbiamo una serie di doveri morali ed affettivi, tra cui, in primis, l’assoluta tolleranza.
Quest’assoluta tolleranza post-moderna è il nemico giurato di ogni codice di buone maniere, sia etiche che estetiche. Come si può educare un bambino alla disciplina se si tollera ogni sua pagliacciata o capriccio? Dal non mettere i gomiti sul tavolo sino all’apostrofarsi dando del lei al proprio prossimo, le usanze che i nostri avi europei hanno voluto adottare per distinguersi rispetto ai loro antenati (o ai loro simili selvaggi) sono moltissime. Ed ora la tolleranza gratuita ed il timore di sembrare severi ha permesso che nelle scuole elementari venisse totalmente bandito ogni tipo di educazione rispetto allo star bene a tavola ed al vestirsi in modo decoroso. Le mense scolastiche sembrano a dei pollai, siccome l’importante è che il bambino “ sia felice”.
I genitori, per cercare di arginare lo scempio estetico che sta avvenendo nelle scuole pubbliche, dovrebbero rispettare il loro ruolo insegnando ai figli le buone maniere.
I bambini dovrebbero vestirsi bene, in giacca e camicia, dovrebbero parlare in modo educato, evitare le parolacce, rivolgersi agli adulti usando la forma di cortesia e dovrebbero terminare un pranzo riponendo correttamente le posate parallele ad ore dodici nel piatto.
In quanti oggi lo fanno? Praticamente nessuno. Ed è in questo dilagare della cattiva educazione, figlia di quella stessa licenziosità già condannata da Platone, che si cela il verme che erode la nostra civiltà.
Liliane Tami, Noblesse Oblige
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Sarebbe un sacco bello se bastasse “allineare parallelamente le posate alle ore dodici” per diventare galantuomini. Una concezione assai naïf dell’umanità. Mentre ben sappiamo che molti dei peggiori tiranni del passato sapevano perfino stare a tavola: prima e dopo aver ordinato infami delitti. Con ogni probabilità accade pure oggi.