Hamsa Roberto Piccardo è uno scrittore musulmano, fondatore della Lega Musulmani- Mondiale Italia (coalizione che ha, come scopo, quello di dare una conformazione unitaria alle svariate comunità islamiche in Italia); ha pubblicato, tra le altre cose, la traduzione ufficiale del Corano per l’Arabia Saudita, in italiano.
In questi giorni si è espresso riguardo la repressione che Erdogan sta compiendo a danno di molti militari (e civili) cosiddetti “golpisti”, con posizioni non proprio condivisibili all’unanimità.
Reclute turche “colpevoli” di aver intentato il golpe
“Dopo tante primavere bidone, ora una vera rivoluzione.” recita un suo primo post “Non m’interessa neppure chi l’abbia innescata, quel che conta è che a quasi 100 anni da Ataturk la Turchia torna ad essere una grande nazione musulmana di fatto e di diritto. Allah protegga nostro fratello Recep Tayyip Erdoğan, e tutto il popolo turco”
Segue poi una sua, personale, analisi, a proposito di come veda la repressione di Erdogan, una rivoluzione democratica:
” Con gli anni sono diventato un uomo mite e mi dispiace ogni violenza,” commenta “anche sui colpevoli, ma un Paese come la Turchia non si governa con la mitezza, ahinoi, e già Machiavelli ci parlava di “quanto gronda di sangue lo scettro ai regnatori”.
E dopo aver citato Machiavelli, non può mancare la contestualizzazione della Guerra civile italiana, intercalata in una lunga analisi.
” Abbiamo un concetto di rivoluzione fortemente influenzato dalla storia. Quella francese è stata una rivoluzione borghese. Quella russa di operai e soldati, quella cinese è stata contadina, entrambe in qualche maniera marxiste-leniniste. Quella attuale in Turchia è a mio avviso una rivoluzione democratica su base islamica. Nel senso che il partito AKP che ha tra il 48 e il 52% dei consensi ( insieme agli altri partiti) ha sconfitto un tumore interno al Paese e allo Stato. Un tumore originato da una sudditanza imperialista e sionista che aveva prodotto le sue metastasi nei corpi separati dello Stato. Ora come ci fu epurazione dopo il 25 Aprile 45, è normale che ci sia in Turchia. Solo a Reggio Emilia furono 4500 i fascisti o supposti tali che furono “giustiziati”
Secondo Parri in tutta Italia furono 30.000 (i giorni della vendetta, Corriere della Sera del 15/11/97), mio padre Franco sfuggì 22enne alla fucilazione per puro caso. Fu così che fu instaurata la democrazia in Italia, dopo i bombardamenti alleati e le stragi dei nazisti (anche loro alleati di una parte non piccola del popolo italiano). Ci piaccia o no questa è la nostra storia.
Non credo che Erdogan abbia intenzione di coprirsi di questa quantità di sangue ma certamente deve fare pulizia per garantire che il governo eletto dal popolo possa assolvere compiutamente alla sua funzione.”