Piante aromatiche, profumate e curiosità
Sono stata in molti giardini, ma non ero mai stata in un giardino in cui i fiori parlassero (Oltre lo specchio, Lewis Carroll)
Per due anni, il parco di Villa Saroli si avvarrà della presenza di aiuole inconsuete, coltivate con piante appartenenti alle tre sfere olfattive dei profumi, degli aromi e dei cattivi odori. Si potranno scoprire piante entrate nella storia del profumo e ancora oggi usate per confezionare essenze come la rosa damascena, la tuberosa, l’iris fiorentino e il mughetto. Si ritroveranno piante aromatiche ben note, come il timo selvatico, il rosmarino, la salvia e il dragoncello; se ne incontreranno di meno note come la santolina, la menta cioccolato e il cumino dei prati. Si avrà modo di conoscere l’assenzio che dà l’aroma al famigerato distillato tanto amato da poeti e artisti del secolo scorso. Tra le molte curiosità si potranno scoprire l’abrotano, che sa di coca-cola e l’edera svedese che sa di incenso. In primavera sbocceranno il gigaro chiaro e la dragontea, piante che, per attirare gli impollinatori (le mosche), emanano un forte odore di carne in decomposizione. Meno sofisticata ma altrettanto maleodorante è l’euforbia catapuzia: pianta indigena usata dagli orticoltori per tenere a distanza talpe e grillitalpa, che non ne sopportano l’odore.
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