Milano, 29 Maggio, ore 15, Via Vittor Pisani.
Alla manifestazione della Lega #Liberi sono convenuti militanti da tutt’Italia, sia per il sostegno elettorale alle imminenti amministrative, sia per la ricorrenza Lombarda della battaglia di Legnano. Ad accendere l’interesse sono soprattutto gli interventi riguardo la famigerata Riforma Costituzionale, per la quale si andrà a votare, votando no per fermala, al Referendum, ad ottobre.
Salvini passa quindi il microfono al candidato sindaco Lucia Borgonzoni, che incita i convenuti a venire a Bologna il 2 per dimostrare ai collettivi dei centri sociali, sostenuti dal Pd e da M5s, che vige un regime di democrazia e che la Lega può liberamente manifestare nelle piazze da loro occupate. Punta sul ballottaggio e sulla Lega al Governo, unica alternativa a Renzi.
Continua Calderoli “la nostra libertà è la nostra democrazia, eppure Re Giorgio la sta trasformando un una monarchia, nominando uno dopo l’altro i Presidenti del Consiglio e dicendo loro cosa fare. È stato Napolitano, infatti, a dire a Renzi di attuare la Riforma sul Lavoro e la Legge Costituzionale. Se vincerà il sì, a ottobre, non si voterà più per eleggere i senatori né i presidenti della provincia, perché è una legge scritta per far vincere il centro sinistra, demolire l’opposizione all’interno della sinistra stessa e cancellare la democrazia degli altri partiti. Se non dovesse vincere il no, un partito, con solo il 20% dei voti, andrà al governo per i prossimi cinquant’anni, monopolizzando tutto. Si attuerà, di fatto, un regime. Sulla Rai è già stato attuato: sono stati licenziati i liberi pensatori di destra come Del Debbio, l’editore del Tempo, il conduttore di Virus, Porro. Lo stesso vale anche per quelli di sinistra, come la Berlinguer e Giannini.” Il senatore procede dimostrando come “dietro Renzi” ci siano “i poteri forti, Bruxelles. L’unica opposizione, al momento, è Salvini.” Infine, Calderoli, dichiara “un senatore di FI, amico di Renzi, mi ha rivelato come Renzi stesso gli abbia confidato che la riforma per la quale si andrà al voto in Ottobre, sia scritta apposta per far fuori le minoranze all’interno e perché voluta dall’Europa. Una riforma che renderà Renzi “Imperatore d’Italia.””
Giancarlo Giorgetti, deputato alla Camera, conclude con un intervento sulla politica estera. “Salvini” dice “ha il sostegno di Putin, di Trump e della Le Pen, poiché essi hanno capito che potrà divenire Presidente del Consiglio.” Smentisce l’accusa della sinistra riguardo gli ipotetici finanziamenti della Lega da parte del Presidente Putin e dichiara “A noi piace Putin perché è un presidente che ha saputo dare identità al suo popolo, salvare la tradizione e la storia. Putin è un presidente che sa guardare e comprendere gli interessi del popolo che governa. Eppure, dai detrattori, questo viene chiamato “populismo”. Ma che cos’è il Populismo, se non l’interesse del popolo, opposto invece a quello delle Lobbie?” e poi riporta il discusso “voto postale” che ha impedito la vittoria di Hofer, così come “l’alleanza” -ben poco coerente e di partiti diversissimi tra loro- attuata unicamente per impedire in Francia la vittoria del FN. Un ammonimento a Trump, quello di “stare attento al voto postale, quello stesso voto che ha permesso al vittoria del massone verde a Vienna.” Il parlamentare conclude auspicando alla (vera) Democrazia al governo, senza voti imposti, dalla Russia, agli Stati Uniti, all’Europa.
Si conclude una giornata intensa, che vede popolo e politici uniti le per amministrative ma, soprattutto, per porre un freno alla crescente oligarchia renziana, colpevole di latrocinio (non solo figurato) e all’attentato alla democrazia, che si potrà sventare, in ottobre, votando no.
Chantal Fantuzzi
@chantalfantuzz5
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