Caro e stimato Collega,
Lei sa che ad accomunarci sono sentimenti di gratitudine e di ammirazione : gratitudine per aver salvato la vita ad un mio amico, da responsabile delle Cure intense del San Giovanni, mantenendolo in coma farmaceutico e respirazione assistita con ossigeno puro per 36 giorni e ammirazione per una prestazione che a quei tempi (inizio anni ’90 del secolo scorso) aveva del miracoloso. Giunto al momento della meritata quiescenza, ha pensato bene di dedicare una parte non indifferente del Suo tempo libero alla politica, per un onesto e benintenzionato contributo al benessere collettivo, dei ceti più deboli in particolare, non certo per un’ambizione personale già soddisfatta dai meritati riconoscimenti in ambito professionale. Eletto, alla prima candidatura, con un risultato invidiabile e, sia detto tra parentesi, anche con il mio voto di persona notoriamente avara in fatto di voti personali ai socialisti in genere, e alla “pronzinerìa” attualmente predominante nella politica sanitaria della sinistra in particolare.
Lei, caro Collega, basandosi su un’esperienza pluridecennale si permette di affermare che solo un servizio pubblico forte e senza compromessi può essere garante di una vera (quale verità, la Sua di socialista vittima dei propri pregiudizi?) “Medicina (la Sua ha l’M maiuscola, la nostra è solo “edicina”, non merita neppure l’m minuscola?) per tutti, di qualità e prossimità”. Afferma poi, con giustificata fierezza, di aver avuto il privilegio di vivere la nascita dell’EOC ecc. ecc. Di esperienza pluridecennale ne ho ancora più di Lei, e la nascita e crescita dell’EOC l’ho seguita attentamente, anche se da un altro punto di osservazione. Per esempio anche difendendo l’indipendenza del Cardiocentro, che oggi molti ci invidiano, dalle manovre del “primario senescente” e del Direttore EOC, adesso anche lui emerito e benemerito, di quei tempi, gentiluomini che volevano surrettiziamente appropriarsi dei frutti e della fama del lavoro di operatori del privato. Per non parlare di trascurabili magagne come quella del faraonico Da Vinci, strumento tanto meraviglioso e costoso da venir sfruttato solo al 10% delle sue possibilitä, ammortizzato solo nel 2098 o giù di lì. E le apparecchiature di radioterapia che da Bellinzona dovevano andare all’Italiano, dove sono finite, visto che a Viganello hanno preferito, tanto paga Pantalone, installare nottetempo e quatti quatti un armamentario nuovo di zecca? Fermiamoci qui, ma altro che il “Giù le mani dal pubblico” della pronzinerìa. Da quel galantuomo che è, ne sono arciconvinto, caro Collega, aiuti chi vuole invece il “Via i piedi dal privato”. Per quel che concerne la Génolier, che non va assolutamente confusa con la Santa Chiara e Moncucco , con Pelli e Pedrazzini se la veda Lei. Non garantisco ma neppure escludo che sarò magari dalla Sua parte. Senza dimenticare però che anche lì lavorano colleghi di indubbia capacità e indiscussa onestà, sicuramente meritevoli di reciprocità nel rispetto che dimostrano nei confronti dei colleghi dell’EOC.
Con ogni collegiale e personale cordialità
Gianfranco Soldati
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