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Cerimonia Alptransit – Meglio senza prete, senza rabbino e senza imam! – Liberi pensatori

 

Una polemica sterile che guarda al passato e non al futuro (titolo originale)

Nella foto il contestato imam di Wil-San Gallo Bekim Alimi

Da alcuni giorni assistiamo all’indecoroso dibattito legato alla partecipazione delle autorità religiose all’inaugurazione della Nuova trasversale alpina del Gottardo, opera che dovrebbe permettere di rilanciare il trasporto su rotaia delle merci, ma anche dei passeggeri. Essendo inizialmente prevista la presenza di un prete cattolico, un rabbino e un imam, la comunità riformata è balzata sull’attenti. Addirittura l’ex presidente della Confederazione Adolf Ogi ha chiesto che alla festa partecipi anche un pastore. Gli organizzatori pensavano che per i cristiani bastasse il prete, ignorando i conflitti del passato tra mondo protestante e papato, divisioni ataviche ed evidentemente non ancora superate. Tutti quanti però ignorano un fatto ben più importante: questa galleria, che avvicina le genti di tutta Europa, è stata pensata, voluta e pagata con i soldi del contribuente svizzero, gestiti dalla Confederazione svizzera. Che, da quel che ci pare, dovrebbe essere uno Stato laico nonostante i richiami a dio nella Costituzione. Condanniamo di conseguenza, come Liberi pensatori ticinesi, questo accanimento delle rappresentanze religiose per essere presenti ufficialmente all’inaugurazione di Alptransit. È meglio per tutti che la religione rimanga una questione privata, che evidentemente nulla ha a che vedere con i nostri investimenti infrastrutturali. Del resto in Francia non vi sarebbe stata nessuna cerimonia religiosa e, per rientrare in Svizzera, neppure a Ginevra e Neuchâtel dove vige la separazione tra chiese e Stato. La rinuncia a forme varie di benedizione avrebbe evitato una discussione tanto inutile quanto scabrosa. AlpTransit è delle cittadine e dei cittadini, credenti o meno, cristiani – riformati e no -, musulmani o ebrei. Si sta parlando di un’opera che guarda al futuro per scopi civili e non al passato.

Giovanni Barella, presidente ASLP sezione Ticino


Relatore

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