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Automobilisti: Ma chi siamo, polli allo spiedo? – di Tiziano Galeazzi

In vista dell’iniziativa per la quale saremo invitati a votare il prossimo 5 giugno, mi torna alla memoria una pubblicità risalente ad alcuni anni orsono e che pubblicizzava una nota marca di galletti allo spiedo italiana. Giugno poi, dovrebbe essere il mese delle prime grigliate all’aperto e tutto coincide.

Ebbene, con l’iniziativa “vacca da mungere”, (che fa più svizzero) ci troviamo più o meno nella stessa situazione del “pollo sul grill”,  la parte spetta all’automobilista e più in generale i vari utenti della strada, al punto da indurli, loro malgrado, a calarsi nel ruolo di pennuti. Sempre più tasse e balzelli vanno ad intaccare le logore tasche della maggior parte di noi cittadini detentori di un mezzo di trasporto privato, da non confondersi con un lusso ma, nella stragrande maggioranza dei casi, ad una semplice e legittima necessità.

Gli oppositori a questa iniziativa, nel caso in cui il SÌ dovesse prevalere, puntano il dito principalmente sul mancato incasso di circa 1,5 miliardi di franchi nelle casse generali della Confederazione.

Ovviamente andrebbero sì a mancare in quel frangente, ma verrebbero indirizzati ed investiti nelle strade, per la loro manutenzione, per la progettazione qualora fosse necessario rivedere o potenziarne la percorribilità, per la costruzione e messa in atto delle stesse. Non dimentichiamo il trasporto pubblico (molto a cuore agli ambienti rosso-verdi) che beneficerebbe d’infrastrutture migliorate.

Con questa iniziativa avremo quantomeno una chiara base legale per indicare come e dove convogliare quanto  “rastrellato” sotto forma di tasse e contributi prelevati agli utenti della strada.

Inutile persistere, come vorrebbero gli oppositori, nel voler buttare tutti i soldi nello stesso “calderone federale”. Troppo facile. Così facendo la Confederazione avrebbe sempre il pretesto per chiedere più soldi ai detentori e utilizzatori di mezzi privati e, dall’altra parte, evitare di tagliare gli esborsi nella gestione della spesa pubblica e dell’amministrazione.

Provocatoriamente, quale esempio, si potrebbe chiedere alla Confederazione di ridurre il  contributo di “coesione ai paesi in via di sviluppo”, oppure ancora di ridurre le spese per ciò che concerne la legge sull’asilo (più di 1 miliardo all’anno) e su quanto ruota attorno all’idea utopistica di salvare il mondo a tutti i costi. Qualora la Confederazione adottasse un ridimensionamento in questi settori potrebbe egregiamente fare a meno degli 1,5 miliardi di franchetti nelle casse generali e reimpiegare tale importo laddove viene realmente generato.

Detto questo, vogliamo o no un miglioramento dei trasporti pubblici e delle strade in generale? Ecco allora che, in virtù del fatto che chi paga per la viabilità sulle strade con tasse generiche, bollino, tassa sugli oli minerali e tasse sul carburante, inequivocabilmente a questo contribuisce direttamente.

Poniamo la parola “fine” nel considerare come “pollo da grigliare” colui che detiene un mezzo di trasporto e che questi sia pronto nel donare qualsiasi cosa, come Pantalone abituato solo a pagare, stare zitto e nient’altro.

Sosteniamo con un SI questa iniziativa e rendiamoci più furbi, o meglio più perspicaci ed attenti anche noi. In Svizzera i soldi spesi e versati dai contribuenti dovrebbero restare principalmente nel nostro paese, dovrebbero essere amministrati sapientemente, distribuiti con intelligenza e rigore per il benessere di noi cittadini.

 Tiziano Galeazzi, Gran Consigliere UDC

Relatore

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