Appunti

Una tassa che pagheremo tutti – di Andrea Censi e Marco Bortolin

Il tema delle misure di risanamento finanziario dei conti pubblici cittadini, ha portato a numerosi tagli della spesa pubblica e aumenti delle imposte dirette e indirette per la popolazione. Si sa, che in tempi di vacche magre, è necessario ripartire gli sforzi su tutti gli attori, tuttavia, il paventato aumento della tassa per l’uso del suolo pubblico risulta parecchio indigesta. Il settore della ristorazione e del commercio al dettaglio, legati a doppio filo con quello del turismo, vivono da tempo in una situazione difficile. L’aumento della tassa metterà gli imprenditori con le spalle al muro costringendoli a riversare i maggiori costi sul consumatore finale. Questa situazione compromette anche il settore del turismo dove il viaggiatore ha solo l’imbarazzo della scelta nel programmare le proprie vacanze. I vantaggiosi prezzi delle località estere ampliano il raggio di scelta e di conseguenza Lugano si trova a dover competere con località decisamente maggiormente a buon mercato.

In queste ultime settimane giungono notizie poco conforntati di chiusure di grandi boutique e negozi storici locali che lamentano una scarsa affluenza dei turisti e costi di gestione sempre più elevati, l’aumento della tassa per l’uso del suolo pubblico è forse l’ultima goccia che fa traboccare il vaso. Il dibattito non si è quindi fatto attendere ed è recente notizia della parziale marcia indietro del nostro municipio che ha perlomeno annullato le tasse per la posa di vasi di fiori e lanterne, mantenendo tuttavia invariato l’aumento del costo al metro quadrato per l’uso del suolo pubblico. Pensare di dover pagare 250 franchi all’anno per metro quadrato, non migliorerà di certo la situazione e non potrà che far aumentare i prezzi e diminuire l’offerta della ristorazione. Riteniamo che queste decisioni, rischiano di pesare sugli sforzi compiuti negli ultimi anni volti a migliorare l’immagine della Perla del Ceresio e di internazionalizzare la sua immagine; oltre che a vanificare gli sforzi di molti ristoratori che hanno investito nella ristrutturazione dei locali e nelle loro offerte.

A prescindere da questa nuova imposta, è per noi necessario dare un chiaro segnale di sensibilizzazione al problema della ristorazione e del turismo, ritenendo che si debba sostenere maggiormente gli operatori creando una maggiore sinergia tra pubblico e privato. Non possiamo solamente aumentare le imposte per godere di una città finanziariamente sana, ma desolatamente vuota. In questo settore, per raccogliere i frutti, è necessario seminare per tempo e lavorare sodo per avere un’offerta turistica adeguata e progettuale.

Marco Bortolin e Andrea Censi
Consiglieri Comunali a Lugano, Lega dei Ticinesi

Relatore

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