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PVP e il centro città: altro che correttivi! – di Alain Bühler

“Il totale riassetto della viabilità cittadina è prioritario rispetto tutto il resto”

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(fdm) La mia personale impressione (che non impongo a nessuno) è che l’autorità aspetti semplicemente che la gente si stanchi e la smetta di protestare.

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Che il Piano viario allo stato attuale non dia il meglio di sé dal punto di vista della gestione del traffico, chiunque lo ha compreso. L’intero progetto è stato studiato per migliorare la mobilità all’interno dell’agglomerato a seguito dell’apertura della Galleria Vedeggio-Cassarate a luglio 2012. Ad oggi, quasi quattro anni dopo la sua introduzione, l’intera impostazione non permette di avere un sistema di trasporti pubblici fluido e puntuale, rende difficoltoso l’uso del mezzo privato per recarsi in centro e crea ancora lunghe e lente colonne di traffico in alcuni quartieri. Il solo fatto di non poter raggiungere comodamente e celermente il cuore della nostra città con un mezzo pubblico o privato, scoraggia i clienti dei commerci e degli esercizi pubblici cittadini che preferiscono la comodità dei centri commerciali fuori città al caos viario nell’agglomerato, peggiorando, di fatto, la profonda crisi in cui versa l’importante settore della vendita al dettaglio luganese.

L’intero piano va, quindi, rivisto sotto ogni aspetto, qui non si può più parlare di semplici correttivi, l’obiettivo ultimo è la puntualità dei mezzi di trasporto pubblici e ottenere la maggior fluidità possibile nel traffico, soprattutto in centro città. Di conseguenza, il totale riassetto della viabilità cittadina è prioritario rispetto tutto il resto, anche alla pianificazione di zone pedonalizzate, vi è, infatti, la necessità di studiare quali siano le arterie e le vie necessarie al traffico prima di chiuderle ai veicoli, ciò vale anche per Via Magatti e Via della Posta. Anche perché, per dirla tutta, se il Municipio intendeva donare ai luganesi una zona pedonalizzata come quella approntata in quelle vie, con un asfalto rattoppato qua e là e un arredo urbano di dubbio gusto, allora potevano anche risparmiarsi i 200’000 Franchi investiti.

Una zona chiusa al traffico può sicuramente attendere ancora anche qualche anno, magari con un progetto più pregiato e all’altezza della Grande Lugano. Personalmente vedrei più di buon occhio, per un centro lacustre come il nostro, una porzione di lungolago pedonalizzato, interrando quindi un tratto della strada. In ogni caso, non è sicuramente musica del presente. Ora come ora, tutti sono chiamati a fare tutto il possibile affinché il centro cittadino torni ad animarsi come un tempo e non muoia sotto i colpi della crisi e della carenza di visitatori. La Gente deve tornare a vivere il salotto luganese, che sia per un aperitivo, per degli acquisti, uno spettacolo o una cena. E per far ciò è necessario che sia il Municipio che i privati facciano la loro parte. Il primo getta le basi legali e infrastrutturali affinché i secondi possano, con le loro attività economiche e la loro offerta, far rifiorire il cuore della nostra Grande Lugano.

Alain Bühler, candidato al Municipio Lega-UDC
e al Consiglio comunale UDC


Relatore

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