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Sul Corriere del Ticino di ieri Franco Ambrosetti, in un articolo pieno di verve, attacca il ministro Zali e la sua Tassa di collegamento (detta anche “ecobalzello”).
Premesso che
giudichiamo comunque oltraggiosi e inaccettabili certi paragoni formulati da Ambrosetti nel suo articolo. Bisogna solo leggere:
“Impiombata nel preventivo qualunque tassa diviene intoccabile e le reazioni contrarie dei cittadini autorizzano l’autorità a minacciare ritorsioni spacciandole per inevitabili. Un sistema per neutralizzare i diritti popolari di cui fanno abbondante uso le democrazie fantoccio tipo Venezuela o Corea del nord”.
“… c’è chi ha espresso ammirazione per la coerenza del ministro che, bontà sua, ci ha resi attenti ai rischi di un voto contrario alla tassa di collegamento. Vorrei ricordare che la coerenza, malauguratamente, non è sempre e comunque una virtù. Sei milioni di ebrei furono vittime della coerenza estrema di un regime degenerato e perverso …”
Viene da domandarsi: perché questa deplorevole perdita di controllo? Forse nasce da una cieca rabbia innescata dall’esagerato successo di coloro che (ancora e sempre) sono visti come Usurpatori?
NOTA. Ad Ambrosetti vogliamo, tuttavia, anche tributare una lode. Egli scrive: “Quando in parlamento il PLR ha votato a favore di quella scempiaggine che si chiama tassa di collegamento, ha tradito se stesso” e ha ragione da vendere.
La nostra impressione (lo scriviamo per la seconda volta) è che tale SÌ sia stato essenzialmente tattico, in un certo senso “finto”. E si vedrà molto presto.
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Ieri mi son visto un documentario su Mururoa. Una terra sacrificata agli esperimenti nucleari francesi. Una terra diventata radioattiva. Hollande è andato lì e a chiesto scusa per l’accaduto. C’era la guerra fredda, ha detto.
Qui, sul continente, alle nostrane latitudini, leggo adesso in TL che Franco Ambrosetti pare abbia proposto paragoni da brivido relativamente a una discutibile decisione del ministro Zali. L’autore, si dice in TL, tira in ballo dapprima la Corea del nord, poi i regimi totalitari del novecento per chiudere con l’olocausto. Certo che paragonare una scelta di presunta coerenza politica cantonale con avvenimenti storici da brivido mi sembra un poco esagerato, direi: drastico e pesante. Ora bisogna dire per chi non lo sapesse che la decisione sulla tassa di collegamento, ovviamente discutibile, ha incontrato il consenso di quasi tutta la realtà politica cantonale, sia nel legislativo, come pure nell’esecutivo cantonali. Il che non significa approvare. Che se ne discuta, che si disapprovi, ma restiamo nel contesto, suvvia. Mentre parrebbe che l’articolo abbia fretta di dirti: ehi ragazzi, state attenti perché di questo passo ci ritroviamo ri-proiettati nei tempi bui della Storia. Molto più prosaicamente aggiugerei che domenica scorsa l’organo leghista titolava: ”No a 3 anni di isolamento”. Qualche tempo fa, mi sembra gridasse: “Via da Berna”. Più delle coerenze storiche parlerei più semplicemente di incoerenze dell’attualità.
Cambiamo, si fa per dire, contesto. Ho letto il ‹coccodrillo› firmato dal direttore del CdT, relativo a Umberto Eco, qui su TL. L’articolo ci ricorda quando il notissimo intellettuale firmò a suo tempo un manifesto alquanto discutibile. Ora bisogna dire, per chi non lo sapesse, che Eco è una figura mondialmente nota per la sua produzione narrativa e saggistica. Lo si è definito un gigante e, si presume, non tanto per la sua firma su un manifesto politico che oggi nessuno firmerebbe. C’è anche chi si è perfino accorto che non è l’unica cosa che Eco abbia fatto nella sua imponente attività pubblica, quella firma su quel famigerato manifesto non è il sigillo della sua notorietà, non è il suo tratto distintivo. Il che non significa approvare. Il che non vuole dire giustificare. Né tantomeno dimenticare. Mentre parrebbe che l’articolo abbia fretta di dirti: ehi, ragazzi, sapevate che questo signore sarà pur stato un fine intellettuale mondialmente acclamato, ma firmava editti nefasti! Insomma: si riapre l’armadio ideologico.
Ora mi chiedo, considerando i tassi di radioattività cantonali: non sarà che qui da noi la “guerra fredda” non sia ancora finita?
Tu sei pregevole, ma un po' prolisso. Se dicessimo semplicemente: quest'uomo, destinato a diventare un Gigante e un Genio... obbedì alla Legge del branco?
Non andrebbe bene?
Ehi... Jack!... Non vorrai mica trascinarmi in polemiche ideologiche;-)
Ma poi, a chi ti riferisci?: Ambrosetti? Zali? Eco? Oppure a Hollande?
Eco. Pontiggia parla di Eco. Io parlo di Eco.