Il Tribunale federale non può valutare l’informazione del Consiglio federale
“Le spiegazioni del Consiglio federale su una proposta di legge sottoposta a votazione o la formulazione della domanda che figura sulla scheda di voto non possono di massima essere impugnate giudizialmente. In tale misura il ricorso è inammissibile.
Tuttavia secondo la giurisprudenza, il contesto delle informazioni prima della votazione può essere considerato nel quadro di una valutazione generale. Nel caso concreto, la libertà di voto non è violata. Il rapporto litigioso era già stato pubblicato su internet il 16 novembre 2015, ossia tre mesi prima della votazione. I cittadini e i mass media avevano quindi accesso al rapporto erano in grado di valutare gli argomenti e la situazione.”
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Si prende purtroppo nota che il Consiglio ha ampia facoltà di rendere difficilmente accessibili informazioni importanti e di sottoporre quesiti di voto fatti per indurre in errore i cittadini.
Lascia perplessi che internet è considerata dal Tribunale Federale una base di informazione alla quale l’elettore diligente deve attingere, andando a curiosare nel sito dell’USTRA con l’obbligo di capire una perizia tecnica in tedesco.
Si prende pure nota che non vi possibilità di opporsi al fatto che le autorità federali discriminino i cittadini di lingua italiana e francese, non rendendo disponibile un rapporto importante in italiano e francese (vedi punto 7.6 della decisione):
“ricordato che un’impugnazione diretta delle spiegazione del Consiglio federale è inammissibile, a maggior ragione ciò deve valere per un rapporto interno di un Ufficio federale, che peraltro non è destinato in primo luogo agli aventi diritto di voto.”
Se il rapporto dell’USTRA fosse stato disponibile in lingua italiana e se l’USTRA ne avesse parlato di propria iniziativa in Ticino, gli oppositori non avrebbero avuto così tanta difficoltà e non avrebbero impiegato così tanto tempo per fare arrivare un minimo d’informazione obiettiva ai cittadini.
Il recente calo di preferenze a favore del raddoppio avvenuto in Ticino è di certo dovuto al fatto che la popolazione Ticinese ha cominciato a rendersi conto che non ci sarà la chiusura totale della galleria come indicato dal Consiglio federale.
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