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Collezione Olgiati, quando l’arte è bellezza da condividere

“Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale”. L’aforisma di Marcel Proust sembra ben rappresentare lo spirito che muove il collezionismo di Giancarlo e Danna Olgiati, i coniugi che nel 2012 hanno siglato un patto con la Città di Lugano depositando circa 200 opere, a disposizione del Museo d’Arte della Svizzera italiana.

È tradizione elvetica che collezionismo privato e istituzione pubblica collaborino per promuovere l’arte. Credendo pienamente nella crescita culturale della città e nella possibilità di fare del Ticino un ponte culturale tra Nord e Sud, gli Olgiati hanno messo a disposizione parte della loro collezione che vanta oltre 500 capolavori tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni e disegni che testimoniano le avanguardie del nostro tempo e le loro radici nelle avanguardie storiche. Lugano si fa meta e crocevia per tutti gli appassionati d’arte contemporanea grazie a questo tesoro conservato nello Spazio -1.

Così chiamato perché si tratta del sotterraneo del Central park sul Lungolago, lo Spazio -1 è concepito come uno Schaulager, un magazzino artistico con condizioni ottimali di conservazione che è anche spazio espositivo periodicamente aperto al pubblico. Tutto denota la grande passione di Giancarlo e Danna Olgiati che vivono il collezionare arte non come un fatto privato ma come una bellezza da condividere. La città si profila infatti come naturale erede di questo pregiato patrimonio, oggetto dell’accordo.

Futurismo, Spazialismo, Nouveau Réalisme e Arte Povera, ma anche Nuovo Astrattismo e Neopop. Da Fontana a Balla, da Depero a Bonalumi, da Manzoni a Festa, da Dorazio ai Kabakov, da Grotjahn a Guyton. Tanta arte italiana in questa collezione di una gallerista italiana e un avvocato svizzero, il cui nonno però scriveva sul Caffè con Verri e Beccaria. Grazie a Giancarlo e Danna Olgiati, un tale patrimonio è a disposizione di tutti, secondo un principio di accessibilità dell’arte che sottende anche l’associazione di cui l’avvocato è presidente dal 1997, la Pro Museo, Amici sostenitori del Museo cantonale e oggi del MASI.

Lo Spazio -1 apre al pubblico in primavera e autunno con allestimenti in dialogo con le opere che costituiscono il nucleo della collezione permanente. Il 10 gennaio scorso si sono chiuse le esposizioni allestite in concomitanza con l’inaugurazione del Lac a settembre: la personale di Giulio Paolini “Teatro di Mnemosine” e la collettiva dedicata alle avanguardie del XX e XXI secolo. Grazie a speciali pareti mobili, il sotterraneo si adegua perfettamente a ogni allestimento originale, che porta di volta in volta nuove prospettive sull’arte contemporanea. Nel 2014, lo sguardo è stato rivolto all’universo femminile che tanto ha segnato la scena artistica. Una mostra voluta e curata da Danna Olgiati, intitolata “Pink”. Un colore, un segno di forza, un simbolo di stravaganza e unicità. Accanto a Carla Accardi, scomparsa da poco, c’era Heidi Bucher, Shannon Ebner, Marisa Merz, Paola Pivi e Tatiana Trouvè, per citarne alcune.

Attualmente chiuso, lo Spazio -1 sta preparando un nuovo allestimento a cura di Danna Olgiati, “Sulla croce” (dal 18 marzo al 22 maggio). Pensato in occasione del Giubileo e con il patrocinio della Santa Sede, metterà in mostra una selezione di opere dal Seicento a oggi, tratte dalla collezione Olgiati ma anche da prestiti museali e altre collezioni private. Terzo simbolo fondamentale dell’arte, dopo il cerchio e il quadrato, la Croce assume significati diversi nella storia: il Crocefisso, Cristo, il Verbo, la Seconda Persona della Trinità. Alberto Burri, Ludovico Carracci, Giovanni Antonio Felice Orelli, Medardo Rosso, Lucio Fontana, Marino Marini, Yves Klein, Jannis Kounellis, Roberto Ciaccio, Paloma Varga Weisz e Adrian Paci. Questa la selezione di artisti che hanno affrontato il tema della sofferenza umana, ognuno con il suo linguaggio. Sarà un’altra occasione per vedere, in ogni artista, la creazione di un nuovo mondo.

IAC – International Art & Culture Foundation

Relatore

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