Scegliere la variante b) significa, è stato ripetuto in tutte le salse, tagliare fuori il Ticino dal resto della Svizzera per almeno tre anni, con enormi danni economici ed occupazionali. Ma significa anche spendere a fondo perso tanti soldi del contribuente. Quando si potrebbe investirli in un miglioramento strutturale. A lavori ultimati, ci si troverebbe infatti ancora con la stessa galleria bidirezionale, liftata qui e botulinata là, ma senza alcun miglioramento sostanziale. In particolare per quanto attiene alla sicurezza. La trappola mortale di 17 km rimarrebbe tale e quale. Un test pubblicato nel 2015 ha messo nero su bianco (non che servissero doti paragnostiche per scoprirlo) che quella del San Gottardo è tra le gallerie autostradali più pericolose d’Europa: è situata all’ultimo posto tra tutte quelle esaminate nello studio. Ogni anno si contano, lì sotto, circa 1,5 miliardi (!) di incroci tra veicoli. Ognuno di essi potrebbe potenzialmente finire molto male.
I soldi del contribuente meritano di venire spesi meglio. Vale a dire, meritano di essere spesi per creare un valore aggiunto. Ma questo valore aggiunto lo può dare solo il traforo di risanamento. Del resto, altrove i trafori di risanamento si decidono senza tanti “andamenti”. Al Belchen i tunnel autostradali sono addirittura tre. Invece al Gottardo si scatena l’opposizione ideologica contro la seconda galleria, malgrado essa sia prevista senza aumento di capacità e sia dunque rispettosa della Costituzione (e ci mancherebbe).
Se la questione non fosse oltremodo seria, ci sarebbe davvero da sorridere. A fare campagna senza esclusione di colpi contro l’introduzione, anche nel tunnel del Gottardo, di uno standard di sicurezza elementare (una galleria per senso di marcia) è proprio quella stessa area politica che, in nome della “sicurezza”, ha criminalizzato gli automobilisti con il programma “Via Sicura”. Quindi anche la sicurezza è a due velocità?
Sempre la stessa area politica che vuole l’adesione della Svizzera all’UE – concetto ribadito di recente dal CdS Manuele Bertoli – adesso accusa l’altrimenti magnificata Unione delle più riprovevoli intenzioni nei confronti del nostro paese. In particolare, di voler imporre, in caso di realizzazione della seconda galleria autostradale al Gottardo, l’apertura di tutte e quattro le corsie invece di una sola per senso di marcia, ciò in violazione della nostra Costituzione. E’ il mondo che gira al contrario! Per buona pace di tutti, tale Diktat non arriverà. A parte che Bruxelles ha già messo per iscritto che non eserciterà pressioni sulla Svizzera in tal senso – ma davanti a questo genere di impegni lo scetticismo è più che legittimo – il Diktat non arriverà per il semplice fatto che all’UE non serve più capacità sotto al Gottardo. Infatti, se volesse esercitare pressioni, potrebbe già farle ora, ad esempio pretendendo la fine del sistema a contagocce. Ma non si sente un cip.
Il 28 febbraio, dunque, saremo chiamati a prendere una decisione cruciale per il nostro Cantone. Pensiamo alla sicurezza, all’utilizzo razionale dei soldi pubblici, ai posti di lavoro in Ticino e depositiamo nell’urna un Sì convinto al traforo di risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo.
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi
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Ancora con la storiella dei "posti di lavoro in Ticino" ? Non sarebbe ora di piantarla? Il giochetto ormai lo conoscono tutti: Progettisti a gonfiarsi il portafoglio con i diversi mandati elargiti col bilancino interpartitico e operai a rompersi la schiena a salari pietosi. E alla salute ci pensa solo il dottor Varini del TCS con il suo "nessun impatto supplementare per l'aria cantonale"? Votate pure sì ma, per favore, risparmiateci le cazzate.
Quadri non finisce di stupire: da anni inveisce contro i cassamalatari ma poi, al Nazionale, gli dà una mano decisiva, nel contempo vota contro la moratoria che frenerebbe l'arrivo in massa dei medici provenienti dall'estero.
Ma veniamo al raddoppio della galleria: non sono passati molti anni quando, dal Mattino da lui diretto, si minacciava addirittura la chiusura sia della dogana a Chiasso che del Gottardo con tanto di filo spinato. Oggi invece stende il tappeto rosso all'odiata Europa, agli ingegneri, ai costruttori oltre che ovviamente alla potente lobby degli autotrasportatori. Categorie che ovviamente agiscono in nome di un bene supremo. Ma per favore.
Insomma, incoerenza allo stato puro.
L'ho già detto altre volte. Dopo la giusta sollevazione dei sindaci del Mendrisiotto si assiste al rumoroso silenzio degli esponenti leghisti di quella zona.
Tutti attaccati al carro dell'UdC: è questo il prezzo che devono pagare per la candidatura di Gobbi al CF ?