Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo, che non impegna la linea del portale.
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Nel corso della votazione per l’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa” del 9 febbraio 2014 il Canton Ticino fu decisivo con un 68,2% di voti favorevoli, che rifletteva il sentimento di invasione del popolo ticinese; allo stesso modo mi piacerebbe che due anni dopo il Ticino sia ancora decisivo nel rifiuto di una proposta che non ha nulla di favorevole per noi e soprattutto per i nostri figli. Apprendere che il 74% dei ticinesi è favorevole o piuttosto favorevole al raddoppio mi fa credere che la strategia della paura funzioni.
Gli argomenti utilizzati dai favorevoli sono principalmente due: la sicurezza, o meglio l’attuale insicurezza del traforo, e l’isolamento del Ticino nei periodi di chiusura per il risanamento. Per quanto riguarda il tema dell’insicurezza un paio di dati possono facilmente risolvere la questione: secondo i dati forniti dall’USTRA nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2015 si sono verificati 181 incidenti e sono state 21, delle quali 11 nel solo 2001, le persone che hanno perso la vita. Nel solo incidente avvenuto il 13 marzo 2012 a Sierre in una galleria autostradale a due corsie si sono contati 28 morti senza che nessuno abbia messo in dubbio la sicurezza del tratto. E se dovessimo raddoppiare ogni traforo con traffico bidirezionale, è bene che si inizi a risparmiare per il prossimo aumento delle imposte …
Per quanto attiene l’argomento dell’isolamento del Ticino sono quasi tutti concordi che ogni 40 anni circa un risanamento del tunnel è necessario e non contesto questo dato. Avverto però il bisogno di protestare l’insensatezza di un voto a 93 giorni dall’inaugurazione del tunnel ferroviario del San Gottardo che è costato a noi contribuenti 12.2 miliardi di franchi. Spero di non essere l’unico a non voler avallare una spesa di ulteriori 2 miliardi di franchi senza vedere l’esito dell’investimento fatto per la seconda galleria ferroviaria. Da circa 20 anni il numero di veicoli che attraversano il Gottardo si è assestato a 6 milioni circa e voglio credere che nessuno desideri che questo numero cresca; con due canne e quattro corsie a disposizione, chissà se il numero di veicoli rimarrebbe immutato.
Per certi versi una situazione di chiusura temporanea del San Gottardo potrebbe anche essere vista come un’occasione per rivedere la dipendenza dall’automobile riscoprendo il piacere di un viaggio in treno e pianificando in modo differente tutti gli nostri spostamenti sull’asse del San Gottardo; per tutte queste ragioni il 28 febbraio voterò NO, serenamente e senza paura.
Mauro Lancianesi, consigliere comunale uscente I Verdi Chiasso
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A me sembra che la strategia della paura sia invece quella che hanno usato a larghe mani i sostenitori del no, agitando spauracchi di surreali invasioni di camion europei... che a sentire gli antigottardisti sembrerebbero già pronti al di là del confine col motore in moto in attesa del via libera per venire a profanare le nostre montagne. Forse le immagini d'impatto con la Svizzera spianata potranno fare presa sulle anime semplici semianalfabete ma piene di buoni sentimenti, ma non vi rendete conto che l'equazione "doppio delle corsie" (se davvero finiti i tunnel apriranno tutte e 4 le corsie come paventate, e come io auspico) = "doppio dei camion" è demenziale per chiunque abbia fatto almeno le scuole elementari?? Ma davvero pensate che un camionista, su una distanza di centinaia di chilometri, scelga il suo tragitto sulla base di DICIASSETTE chilometri di strada doppia anziché semplice?? E non vi rendete conto che invece i venti chilometri di coda (con il motore acceso) che puntualmente si formano ai portali durante le ferie (e si eviterebbero tout court con 4 corsie) inquinano mille volte in più degli inesistenti camion che arriverebbero con il raddoppio?? Suvvia, la vostra iniziativa è un insulto all'intelligenza degli svizzeri! Già che dovevate impostare una campagna elettorale tra il comico e il surreale, almeno potreste spararla più grossa, così da confermare definitivamente la vostra vocazione: i camion potrebbero diventare 3 milioni, 20 milioni o 2000 miliardi! Tanto siamo nel campo delle fantasie etiliche, no?
Questione ideologica ? Fatemi capire, ci sono socialisti favorevoli al raddoppio e addirittura un comitato borghese che è contro. Questo argomento mi sembra pretestuoso. Per quanto riguarda il governo si esprima pure ma non pretenda di parlare a nome di tutti. Piccolo esempio: nel Mendrisiotto l'unico Municipio facente parte del comitato pro raddoppio è quello di Morbio Inferiore. Mi piacerebbe vedere l'esito della votazione in quel Comune. Così, tanto per curiosità.
Insomma se la questione fosse (esclusivamente) ideologica sarebbe da rimandare al mittente? Per cui esclusa d’ufficio ogni riflessione. Che sarebbe come dire (per esempio) che: la libertà di transito privato, la comodità degli scambi mercantili, il risparmio in ordine di tempo, il vantaggio economico e la flessibilità del trasporto privato su gomma, non sarebbero da configurare in una questione… ideologica. Ottimo! Scopriamo oggi che la libertà economica non è il risultato di una scelta… ideologica. Buono a sapersi. Riassumendo: malèfici, perché retrogradi (ideologizzati!) i contrari, benèfici perché propugnatori di progresso (argomentato!) i favorevoli. Eccovi gottardianamente definito il quadro… ideologico della situazione. In altri termini: abbiamo fatto luce in fondo al tunnel. O no?!
Mah… mi sembra una lettura un tantino parziale… Iniziamo con la legittimità o meno di poter discettare su cose non strettamente legate alle proprie competenze, che è un tema interessante. Se tutti rinunciassimo a questa pratica assai diffusa assisteremmo veramente a una rivoluzione culturale;-) La quotidianità ci dimostra invece che le nostre (talora pesanti) critiche ad arbitri, allenatori, pedoni, automobilisti, ciclisti, sindaci, municipali, professori, registi, artisti… perfino a direttori di reti televisive, su cosa sia giusto o non giusto fare, siano, mi pare, all’ordine del giorno. E lo facciamo senza tanti patemi. Ogni commento con amici, colleghi, oppure con altri… blogger diventa spesso una lezione riservata agli altrui comportamenti. Il mio post è lì a dimostrarlo. Certo ci sono modi e modi, toni e toni, aggettivi e aggettivi; ma che nella nostra amata terra a sud del Gottardo, il dibattito politico sia diventato pesante come il traffico, è una realtà incontrovertibile. Ci si è infilati in tunnel senza uscita? Forse. Il fatto poi di litigare sui dati statistici mi sembra corretto: “se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa” disse uno che i… numeri li aveva. Così come la legittima resistenza ai dogmi apparenti. Sappiamo (statisticamente;-) che troppo spesso, si arriva a scoprire (a giochi fatti!) come posizioni formalmente trasparenti non siano state altro che fumogena propaganda finalizzata al consenso unilaterale. Quindi di qua e di là dei fronti… ci si affronta; magari per un solo voto in più, sperando che sia risolutivo alla propria causa.