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Interpellanza interpartitica
Demolizione di edifici e futuro del Piazzale di Besso
È risaputo che in materia di spazi pubblici urbani un quadro di vita accogliente ed ordinato ha un influsso positivo sul comportamento degli utenti. Orbene è pacifico che i luoghi abitati garantiscono meglio la sicurezza dello spazio pubblico che non i luoghi circoscritti da edifici adibiti solamente ad uffici e negozi, i quali notoriamente verso sera rimangono inanimati. Tuttavia per invogliare le persone ad abitare in un luogo bisogna assicurare le premesse di decoro.
Ovvio dunque che questa verità sociologica debba essere tenuta nella massima considerazione segnatamente nell’ambito delle trasformazioni di luoghi che come il Piazzale di Besso hanno dato non pochi grattacapi alla popolazione, tanto da esigere la creazione spontanea di gruppi di autodifesa civica come Besso Pulita.
Orbene, sul Piazzale di Besso vi sono tre case che erano delle PTT e che la Posta ha venduto pochi anni fa con un’operazione che prevedeva offerte in busta chiusa (non rese pubbliche). In questo modo gli inquilini che si erano uniti per proporre di acquistare i loro appartamenti, sono stati scavalcati senza spiegazioni. Si teme ora che, nell’ambito del rifacimento della zona della stazione, sull’area sorgano volumi molto più grandi.
Per la casa centrale, con la facciata interamente decorata (vedi il volume Decorazioni pittoriche del Luganese, p. 109), l’anno scorso un inquilino aveva comunicato di aver ricevuto lo sfratto che preludeva alla demolizione. Incombono ora i preparativi per la demolizione della casa d’angolo con Via Borromini, i cui inquilini sono stati sfrattati circa tre anni fa.
I tre stabili non sono purtroppo catalogati nell’inventario dei beni culturali di Lugano. Tuttavia, l’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS) prevede l’obiettivo di salvaguardia A, il più importante, per le due case dei primi del Novecento: salvaguardia completa per quella centrale con la facciata decorata e salvaguardia limitata alle facciate per quella d’angolo con via Borromini (ISOS Lugano 14.0.3). Su lato ovest del piazzale sorge la casa d’appartamenti La Rotonda, edificata dagli architetti Silvia e Hans Witmer-Ferri tra il 1934 e il 1935, ora bene protetto a livello cantonale. Il piazzale nel suo complesso merita quindi un disegno attento e rispettoso.
Anche se le due case sopracitate non figurano nell’inventario dei beni culturali di Lugano, il Consiglio di Stato nella recente sentenza concernente una domanda di costruzione nel quartiere di Montarina ha affermato l’esigenza di rispettare le indicazioni di tutela formulate dall’ISOS.
Con ossequio
Raoul Ghisletta, Raffaella Martinelli Peter, Martino Rossi, Nicola Schönenberger, Antonio Bassi, Maristella Patuzzi, Flavio Pesciallo, Simona Buri, Gianrico Corti, Giovanni Bolzani, Paolo Toscanelli, Maddalena Ermotti Lepori, Cherubina Ravasi, Gianmaria Bianchetti, Edoardo Cappelletti, Peter Rossi, Marco Jermini, Lukas Bernasconi, Romolo Pignone, Ugo Cancelli, Giovanna Viscardi, Marco Seitz, Roberto Ritter, Demis Fumasoli, Massimo Brignoni, Tobiolo Gianella, Simonetta Perucchi Borsa, Patrick Pizzagalli, Tiziano Galeazzi, Raide Bassi, Sara Beretta Piccoli, Luca Beretta Piccoli, Maruska Ortelli, Angelo Petralli – consiglieri comunali
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