L’ex consigliere di Stato Gabriele Gendotti attacca sulla Regione la cosiddetta Tassa di collegamento elaborata dal ministro Zali, contro la quale è stato lanciato un Referendum potentemente sostenuto dalle Associazioni economiche: DISTI (Lucibello), Migros (Emma), ASSEA (Dedini e Padlina), ecc. Osserviamo che:
Proponiamo ai nostri lettori un frammento significativo di Gendotti-pensiero.
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“Come possa la sinistra sostenere un aumento di imposte di questa grandezza, iniquamente a carico solo di singole e particolari classi di lavoratori, rimane un mistero. La si è voluta vendere come una tassa di punizione per frontalieri, ciò che nel Ticino attuale costituisce un potente veicolo di promozione elettorale, ma ci si dimentica che 2/3 dei 18 milioni di incasso preventivati andranno posti a carico dei contribuenti domiciliati nel cantone. La si è voluta far passare come una tassa che favorisce le zone periferiche, facendo finta di non sapere che ad esempio in Leventina o in Valle di Blenio di parcheggi aziendali per più di 50 veicoli in pratica non ne esistono. Peggio ancora: per la conosciuta penuria di posti di lavoro in loco saranno anzitutto i lavoratori vallerani a dover pagare, oltre i costi di trasferta, due volte i posteggi messi a disposizione dalle aziende (il canone di locazione e la nuova tassa).”
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