Il PLR, per bocca del suo presidente, torna alla carica sulla fibra ottica. Nell’articolo viene giustamente messa in risalto la condizione/eccezione “Il concessionario del servizio universale può ridurre l’entità delle prestazioni se l’allacciamento, per motivi tecnici o economici, non consente la messa a disposizione del servizio citato”.
Siamo un Cantone costantemente distratto, che segue il vento degli avvenimenti e perde di vista, e per strada, i problemi. Anche quelli importanti.
Le polemiche tengono banco, tra una campagna elettorale e l’altra. Ogni settimana ce n’è una. Va benissimo che si dibatta e ci si confronti. Basta che non sia solo fumo negli occhi per distrarre l’attenzione.
Intanto il tempo passa e più che di tassa di collegamento (la tassa salva preventivo), di burqa, di frontalieri, e della candidatura di Norman Gobbi al Consiglio federale non si parla. Progettualità zero. Sguardo al futuro assente. Continuiamo a camminare a testa bassa per paura di inciampare nei sassi. O forse perché è politicamente meno impegnativo navigare a vista che progettare il futuro.
Sarà un tema poco popolare, ma vorrei tentare di richiamare nuovamente l’attenzione sul tema della “mobilità dei dati”, che è un tema strategico e non contingente, un tema che riguarda il nostro futuro – dal profilo turistico, economico, sociale – soprattutto il futuro delle nostre valli e delle zone periferiche. Se lo trascuriamo, quando ci accorgeremo di averlo colpevolmente fatto sarà troppo tardi.
Nei mesi scorsi ho sollevato a più riprese il problema: le compagnie che gestiscono la distribuzione dei dati (in particolare Swisscom e Cablecom) non hanno interesse economico a coprire l’intero territorio con le fibre ottiche. Ho così proposto che sia il Cantone a mettere in campo una strategia di collaborazione e di co-finanziamento delle reti.
Qualcuno sostiene che tocca a Berna farsi carico di questa spesa. Va bene, ma se è così, che il Cantone si muova e metta sul tavolo le relative richieste.
Il Canton Grigioni in questi giorni ha preso una posizione molto netta nell’ambito della revisione dell’ordinanza sui servizi di telecomunicazione. Ha detto a chiare lettere al Consiglio federale che il “servizio universale” di allacciamento a internet va garantito ovunque. Senza alcuna eccezione!
Perché già gli operatori (il principale dei quali è Swisscom, azienda che appartiene in maggioranza a tutti noi cittadini) hanno messo le mani avanti, facendo inserire nel progetto di revisione un’eccezione: “Il concessionario del servizio universale può ridurre l’entità delle prestazioni se l’allacciamento, per motivi tecnici o economici, non consente la messa a disposizione del servizio citato”.
Ben consapevole che spesso le eccezioni diventano regole, il Governo grigionese ha detto che così non va, che la mobilità dei dati ad alta velocità va garantita a tutti i cittadini e a tutte le regioni della Svizzera. E noi? Noi Canton Ticino che abbiamo detto o che intendiamo dire a Berna?
Rocco Cattaneo, presidente PLRT