“Il metodo Blocher” arriva in Ticino – Novità editoriale, in italiano

Un manuale di direzione aziendale
Un libro -intervista a 360 gradi al leader UDC

Fotografie: Blocher all’inaugurazione della “Musikinsel Rheinau”, 24 maggio 2014

È stato pubblicato recentemente in italiano “Il metodo Blocher – manuale di direzione”, un libro-intervista all’ex consigliere federale Christoph Blocher uscito in tedesco nel 2010 e curato dal giornalista Matthias Ackeret.

Il libro tratta dei princìpi di conduzione aziendale e di conduzione tout court che Christoph Blocher ha applicato nella sua carriera come imprenditore, ufficiale e politico di milizia (per 24 anni deputato al Consiglio Nazionale), fino alla sua esperienza in Consiglio federale, poi come noto interrotta nel dicembre 2007 con la sua mancata rielezione. In Svizzera tedesca ed in Romandia il libro ha conosciuto una larga diffusione quale testo di riferimento che illustra come condurre aziende e collaboratori, prova ne sono le numerose riedizioni e ristampe.

La versione in lingua italiana è stata pubblicata per iniziativa della Fondazione Carlo Danzi, di Prato Leventina. Il libro è stato tradotto da Paolo Camillo Minotti e stampato dalla Tipografia Stazione SA di Locarno.

Si tratta di un libro sul tono della intervista o chiacchierata a ruota libera, dove si accenna a parecchi aspetti delle sue esperienze umane, professionali e politiche. In particolare è di grande interesse la descrizione del suo modo di condurre l’azienda EMS-CHEMIE AG di Domat/Ems e delle circostanze che lo indussero a rilevarla e a rilanciarla, diventando in tal modo imprenditore. Pure molto interessante quanto egli dice in generale sul modo di dirigere nell’economia e su quello da lui adottato a Berna come capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia e, inoltre, sul funzionamento del Consiglio federale e dell’Amministrazione federale, sulla remunerazione dei manager delle grandi ditte e su altre cose ancora (dai suoi rapporti d’affari con la Cina alle sue riflessioni sulla morale e sulla religione). Per quanto riguarda il modo di dirigere egli è un ammiratore dell’ex primo ministro britannico Winston Churchill, che non si accontentava di decidere ma seguiva la messa in pratica operativa di quanto deciso, come un “fox terrier” che non molla l’osso; ciò è particolarmente importante, secondo Christoph Blocher, nel campo economico e aziendale e se si vuole ottenere successo con le strategie aziendali.

Per quanto riguarda gli aspetti politici della sua esperienza in C.F. e la sua mancata rielezione, egli in sostanza afferma di essersi sempre attenuto alla collegialità, negando – sulla base di alcuni esempi noti e controversi (come la sua posizione sull’adesione al Trattato di Schengen e le dichiarazioni sulla legge anti-razzismo rilasciate in occasione di una sua visita in Turchia) – di avere mai contravvenuto a questo principio che è ritenuto essenziale nella nostra democrazia di concordanza. D’altra parte non nega nemmeno che nei quattro anni da consigliere federale egli dovette imporsi una certa autocensura che limitava la sua libertà; in tal senso la sua non rielezione fu da questo punto di vista una liberazione. Egli precisa anche i termini del rispetto della concordanza: essa riguarda i temi sui quali il Governo ha già preso una decisione formale, non tutti i temi (“un consigliere federale non è un eunuco politico”). Christoph Blocher di principio resta un fautore di un governo di concordanza fra i maggiori partiti, ma a condizione che si rispetti nell’elezione del Governo la forza dei partiti eleggendo le personalità che meglio li rappresentano; non rieleggendo un consigliere federale per motivi di basse ripicche personali e partitiche, il sistema di concordanza è però a suo parere degenerato.

Il libro è ottenibile nelle librerie del Cantone oppure presso la Tipografia Stazione di Locarno chiamando allo 091 756 01 20 oppure shop@editore.ch a soli CHF 20.- la copia.

* * *

(Per il momento) non mi resta che fare i complimenti all’amico Carlo Danzi per la sua eccellente iniziativa. Un bravo anche al non meno amico Paolo Camillo Minotti, valoroso pubblicista di destra, del quale in più d’una occasione Ticinolive ha pubblicato interessanti e profondi articoli.  (francesco de maria) 

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