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Pensioni d’oro – Il governo e la casta dei parassiti contro Tito Boeri – di Claudio Martinotti Doria

O con Boeri o contro, purché prendiate posizione … (titolo originale)

In questo duro articolo Claudio Martinotti Doria (www.cavalieredimonferrato.it) interviene a favore del presidente dell’INPS Tito Boeri, che vorrebbe ridurre le cosiddette “pensioni d’oro” per dare un aiuto alle classi sociali più svantaggiate. 

* * *

Dovrebbe essere divenuto evidente quali siano gli interessi in gioco, per chiunque segua anche solo distrattamente, il conflitto sempre più serrato tra il governo (con esso tutta la casta politico burocratica parassitaria) ed il presidente dell’INPS prof. Tito Boeri.

Boeri non è un politico (ecco perché ha avanzato tali proposte ed è inviso ai politici) ma è probabilmente persona dotata di buon senso e di una morale, e di fronte alla montagna di iniquità, sperequazioni e privilegi che si è trovato di fronte in seguito al suo incarico istituzionale, ha cercato dapprima sommessamente e poi in maniera sempre più determinata di avanzare proposte correttive, che andassero incontro alla maggioranza della popolazione, che negli anni passati, e soprattutto in quelli recenti (leggasi riforma Fornero) è stata molto penalizzata, mentre altre categorie sociali minoritarie non sono state neppure sfiorate dalla crisi e da quelle “correzioni” che la crisi stessa avrebbe dovuto rendere necessarie. Ha ad esempio proposto riduzioni di appena l’8 fino al massimo del 12 per cento per le pensioni cosiddette d’oro, cioè oltre i 5mila euro mensili, quasi tutte frutto di generose elargizioni e concessioni di stato o delle regioni autonome, mai proporzionate ai versamenti previdenziali effettuati, per poter utilizzare le risorse derivanti da questi interventi a favore delle fasce sociali più deboli e penalizzate, quali ad esempio gli ultra55enni senza lavoro e senza pensione (che peraltro nessuno in questo paese si è degnato di censire, non sapendo neppure quanti siano).

In pratica di fronte a vistose ingiustizie nel trattamento previdenziale, e di fronte ad una povertà che è solo agli inizi ma che si può immaginare in prospettiva quanto si potrà aggravare (peccato che i nostri politici, cinici avidi e corrotti, non vedano oltre la punta del proprio naso), Boeri ha semplicemente proposto dei correttivi modestissimi che graverebbero solo su chi ha ricevuto privilegi eccessivi in passato e che potrebbero riequilibrare e compensare parzialmente la situazione, attualmente troppo sbilanciata.

Il governo e la casta di parassiti (che costituiscono un corpo unico, quando si tratta di difendere i loro interessi) hanno respinto al mittente tutte le proposte, con cinismo e spregiudicatezza, a volte bleffando, facendo finta di accoglierne una porzione insignificante, ma solo per il gioco dei media, per il teatrino della politica, per guadagnare tempo contando come al solito sulla memoria corta e l’ignoranza degli italiani, in attesa di eventi che li possano distrarre.

Se non si fanno degli esempi efficaci, in quest’epoca di predominio mediatico dell’immagine, non si capisce il senso e soprattutto le proporzioni delle pur prudenti ed appena accennate proposte correttive di Boeri. Per usare una metafora che rendere bene l’idea, è come se Boeri avesse chiesto ad un obeso ed ingordo di rinunciare, dopo un pasto di 14 portate, alla terza razione di dessert cui è abituato, dicendo che il ricavato della sua rinuncia avrebbe fornito il pane e companatico per una famiglia priva di reddito da lavoro e priva di pensione (grazie alla Fornero), e questi, con tutti i suoi consimili, gli avesse risposto che piuttosto l’avrebbe data al suo cane (che si suppone più intelligente di lui, e che quindi non gradirebbe perché nociva per la sua salute), perché è un diritto acquisito avendo versato i contributi.

In realtà è vero che ha versato i contributi, ma in misura ridotta in seguito a sfacciati privilegi, e siccome non esistono pasti gratis, quei privilegi li sta pagando qualcun altro, e chi se non “pantalone”? Cioè chi lavora onestamente ed il frutto del suo lavoro gli viene sottratto gradualmente, progressivamente ed inesorabilmente fino a livelli insopportabili? Sia con la pressione fiscale e previdenziale e sia con un sistema finanziario e monetario criminale e truffaldino (quanti ad esempio si sono visti dissolvere i propri risparmi investiti in alcuni fondi e banche?).

I politici e i burocrati, che sono stati i beneficiari di questo sistema avido e corrotto, non sono altro che i maggiordomi ed i servi (secondo gerarchie interne) dell’alta finanza internazionale, che da decenni sta portando avanti un disegno di concentrazione nelle proprie mani di tutta la ricchezza prodotta, lasciando solo quanto necessario per sopravvivere a chi lavora onestamente, in modo che sia costretto ad impegnarsi sempre di più e sempre più a lungo (fino alla morte, possibilmente senza riscuotere neppure la pensione) nel lavoro e nella produzione, in un circolo perverso che favorisce solo il parassitismo, le rendite da posizione dominante.

Chi non ha ancora capito che le cose stanno così, cioè che si tratta di un’orditura pianificata tesa a conservare il potere ed accumulare tutta la ricchezza prodotta, mi spiace per lui ma si sta facendo ingannare dalle mistificazioni in atto, e magare ne diventa pure complice, ultimo anello della catena, in cambio di un piatto di lenticchie.

Chi non si schiera a favore di Boeri è parte del gioco ed ha preso posizione, si suppone in cambio di privilegi (due piatti di lenticchie?) o di promesse future (sulle quali farebbe bene a dubitare), spero lo faccia almeno con un minimo di consapevolezza delle ripercussioni. Queste ultime temo siano alquanto sottovalutate, perché solo uno sprovveduto (reso tale dall’avidità) può pensare che alla lunga, quando la popolazione sarà ridotta sul lastrico, possa essere domata con la forza, con le unità antisommossa che il leviatano europeo sta predisponendo ed addestrando. La Storia non ha insegnato nulla a queste indegne persone di potere?

Possibile che non capiscano che sarebbe meglio rinunciare al terzo dessert a fine pasto per distribuire pane e companatico a chi non c’è l’ha, per perpetuare un minimo di pace sociale? O temono che costituirebbe un pericoloso precedente? Che metterebbe a repentaglio tutto il loro apparato e sistema di dominio?

La popolazione tutta, appena divenuta consapevole, dovrebbe schierarsi a favore di Boeri e delle sue proposte correttive, che sono veramente il minimo che si dovrebbe realizzare per porre almeno parziale rimedio all’iniquità dominante nel sistema previdenziale italiano. Nella peggiore delle ipotesi, quantomeno si renderanno evidenti gli schieramenti in gioco e le dissimulazioni, da un lato i parassiti e dall’altro i parassitati, le zone di grigio sono infinite (l’ambiguità e l’ambivalenza è tipicamente italica), ma col tempo si renderanno più riconoscibili.

Claudio Martinotti Doria

 

Relatore

View Comments

  • Quando io lavoravo per un padrone che riconoscendo il merito mi ha ben pagato con relativi alti contributi e tasse correlate, che cosa stavo togliendo a chi?
    Rivolgi questi argomenti ad evasori, lavoratori in nero e ai poteri forti! E alla nomenclatura ecclesiastica (stipendio , pensione e benefici divini senza fatica):)

  • Contro le proposte di Boeri non ci sono solo parassiti, esse sono irricevibili per costruzione logica. Lui "piange" per i giovani, come già faceva la Fornero, e poi impedisce ai lavoratori anziani di andare in pensione anticipata con una penalizzazione equa che non potrebbe superare il 3%-3,5% (il quantum è insito nei coefficienti di trasformazione dell'INPS tra l'altro).
    Confonde, come molti purtroppo, un contratto assicurativo di "capitalizzazione" con uno di "rendita differita". Per costruzione, il valore attuale delle rate di rendita dev'essere maggiore del montante dei contributi almeno per 2 ragioni::
    a) una parte degli iscritti non arriva a prendere la pensione ed i loro contributi vengono incamerati dall'INPS, invece devono essere dati a chi va in pensione; se si comincia in 100, e solo 80 arrivano alla pensione, i contributi persi dai 20 eliminati per varie cause vanno dati agli 80, a meno che i 20 non abbiano avuto un rimborso, ma questo spesso non c'è;
    b) una previdenza SOCIALE, per definizione, deve far sì che una parte dei contributi da redditi alti finanzi le pensioni di chi ha redditi bassi; in Danimarca la pensione base di 1° pilastro è UGUALE per tutti, operai e dirigenti, a parità di anni di contribuzione; in Svizzera il rapporto tra pensione di 1° pilastro massima e minima, è del 200%, a fronte di una escursione dei redditi del 600%, i 2/3 dei contributi li cede per le pensioni minime

    In Italia, invece, chi guadagna il 600% di un altro, (nei limiti del massimale) prenderebbe il 600% di pensione.
    Ma non solo, così facendo, dal momento che sui contributi avrebbe una deduzione fiscale al 43%, lui risparmia Irpef portandola sul proprio montante personale al 600%, e le imposte non pagate da lui verranno ovviamente pagate dagli altri, per la serie cornuti e mazziati.
    Il sistema contributivo favorisce redditi e pensioni alte, l'esatto opposto di quello che dovrebbe fare un sistema previdenziale SOCIALE.
    Nel 95% dei paesi al mondo, Svizzera compresa, si adotta il retributivo, ovviamente non con le assurde regole italiane.

    Sicuramente il sistema retributivo all'italiana ha foraggiato molti parassiti, tuttavia vorrei ricordare che fino al 2000 o poco più, le pensioni retributive di vecchiaia da redditi cresciuti secondo l'inflazione 0%,1%,2%, senza regalie finali, sono stata spesso più basse di quelle che si sarebbero avute col contributivo applicando le rivalutazioni col PIL quinquennale (provare per credere, ci sono stati valori fino al 24% di rivalutazione annua). Quindi c'è una larga fetta di pensionati, operai ed insegnati ad esempio, che ha avuto meno del dovuto, e non solo come pensioni, basta ricordare che un insegnante italiano prendeva (e prende) il 35% di reddito in meno di un collega francese o tedesco.

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