Arte in diretta a Casa Corriere
Arminio protesta, e fa bene. Ma, lo avvertiamo: non si aspetti grandi risultati. Quello che lui fa con il Rivellino, se ne renda conto, costituisce un pessimo esempio ed assume una valenza provocatoria: Arminio fa cultura senza pescare nelle tasche del cittadino! È un’anomalia quasi intollerabile e, soprattutto, c’è il pericolo che si sappia in giro.
* * *
Egregio signor Rocchi,
Voglio anche segnalarle che oltre a 40 artisti internazionali, abbiamo anche accolto personaggi della scena svizzera quali Lara Gut (poi indirizzata da noi al Padiglione Svizzero il giorno della visita del CF Alain Berset) o Giovanni Hoepli.
Diversi commissari o direttori di padiglioni sono venuti a trovarci in Ticino : al Rivellino durante il Festival del Film, oppure agli oltre 20 eventi che abbiamo organizzato in casa.
Per di più abbiamo allestito due mostre, una del fotografo Mario Dondero, in fin di vita, su Pier Paolo Pasolini, un vero giornalista, al Corriere della Sera tra l’altro, un vero giornale. Poi, il fine settimana dedicato agli artisti russi, una mostra di 12 fotografie originale del 1852 realizzate dal ticinese Ivan Bianchi (la settimana dopo vi fu il week end ucraino, vede?).
Non vorrei omettere nemmeno le fotografie panoramiche realizzate da Giuseppe Pennisi di Casa Corriere durante una performance di una studente di Brera già esposta al Rivellino 2 anni fa. Le foto sono state pubblicate sulla prima pagina online di Corsera con estremo successo.
Mi permetto anche di segnalarle che il costo per il contribuente ticinese e svizzero è stato nullo. Nessuno sponsor ci è venuto incontro e il Gruppo RCS ci ha offerto lo spazio gratuitamente, ma anche senza alcuna remunerazione.
Mi risparmio anche di menzionarle quanti sono stati ospiti di EXPO Talk e di RAI Sat grazie alla serietà della conduttrice arch. Ilaria D`Ambrosi.
Le sarei molto grato se potesse spiegare ai nostri concittadini ticinesi perché il suo articolo, o il suo giornale in generale, ignora 12 ticinesi. Per quanto riguarda il Rivellino, credo lei sappia già quale sia la mia opinione sulla grande crisi morale che colpisce la stampa oligarchica svizzera.
Non credo conosca il motto di Le Corbusier (ripreso da Peguy):
Il faut toujours dire ce que l’on voit : surtout il faut toujours, ce qui est plus difficile, voir ce que l’on voit.
Suo cordialmente, Arminio Sciolli, il Rivellino LDV
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