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Se Marine le Pen legge Antonio Gramsci… – di Donatello Poggi

Donatello sembra quasi dispiaciuto dell’insuccesso dei socialisti. Inefficaci nella propaganda, ossessionati dal populismo rampante e vincente, capaci solo di dare dell’imbecille alla gente, quello stesso “popolo” che li dovrebbe votare. Il risultato è automatico.

Articolo già pubblicato nel CdT.

* * *

Evidentemente se, né la sinistra ticinese (quale?) né tantomeno quella svizzera, indaffarate come sono da anni con discorsi e letture unicamente autoreferenziali, non si accorgono minimamente di quello che succede pochi km oltre il loro naso (dove l’avete messo l’internazionalismo?), è chiaro che i risultati elettorali alla fine sono quelli che sono, cioè sempre peggio.

Bisognerebbe leggere, oltre che il solito quotidiano bellinzonese, anche fuori dal proprio orticello, cari “compagni” ticinesi, e allora si scoprirebbe (da “Libero” di circa quindici giorni fa) che in Francia non è più un mistero per nessuno che Marine Le Pen, leader del Front National, sia un’assidua lettrice di Antonio Gramsci.

Così come non è un mistero che le lezioni del grande pensatore sardo siano state interiorizzate e comprese meglio dalla destra che dalla sinistra francese. Sinistra che, come accade da anni da noi, a furia di combattere il cosiddetto “populismo” (?) alla fine si è dimenticata del “popolo”. Bravi, cinque più! E infatti i risultati di questa sconsiderata linea politica si sono visti anche domenica scorsa; ma la colpa è sempre e solo degli “altri”.

Ma Marine Le Pen si è spinta oltre e, ufficialmente o meno, sta scippando alla sinistra francese le penne, anche prestigiose, di quest’ultima. Intellettuali che, evidentemente, hanno capito da tempo che il “socialista” Hollande (11% di popolarità in Francia!) di socialista non ha ormai più nulla se non il ruolo di servo sciocco della signora Merkel, signora saldamente (sempre meno) al comando di una Unione Europea unicamente economica, politicamente inutile, dittatoriale, dannosa e ormai allo sbando totale.

Vedi ad esempio la politica fallimentare sull’immigrazione, dove da un lato si vogliono “accogliere tutti” (questioni d’immagine?) mentre dall’altro si allestiscono “piani segreti” (?) per l’espulsione di 400.000 richiedenti l’asilo “economici”. E questi, Merkel e banda, sarebbero quelli che pretendono di darci lezioni? Ma per piacere.

Certo è che se Antonio Gramsci, il più grande pensatore della sinistra italiana ma non solo, è preso più in considerazione da Marine Le Pen che dalla gauche caviar francese, in evidentissima crisi d’identità e credibilità, allora si capiscono molte cose …

Per quanto riguarda il Ticino beh, il PS è ormai prossimo al 10% e parecchi dei suoi aderenti, probabilmente al comodo, non sanno neppure chi era Antonio Gramsci.

Donatello Poggi, Cadenazzo
già deputato al Gran Consiglio

Relatore

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