CONTINUAZIONE
La nostra personale impressione è che il gran capo di UBS, al di là dei toni “soft” (che non guastano mai), abbia dato prova di un sano pragmatismo e di un solido realismo, andando a spegnere anche qualche illusione. I centri decisionali nel Ticino? Non torneranno. La Svizzera numero uno mondiale dell’offshore? Non potrà più esserlo. Ma potrebbe (concede) rimanere “tra i primi” se non si brucia rincorrendo obiettivi ormai irraggiungibili.
I tassi d’interesse negativi? Devastanti (mentre alcuni arrivano a vederci qualche cosa di positivo).
Il risparmio “elvetico” basterà ad alimentare l’attività di gestione patrimoniale? Certo che no, servirà un vasto afflusso di fondi internazionali. [L’osservazione di un profano: ma, non è stato sempre così negli ultimi decenni? Per la Svizzera intera, e per il Ticino ancora di più? ndR]
Basilea 4 (tutti sanno cos’è) limiterà la durata delle ipoteche (massimo 5-6 anni). Domanda dalla sala: “E che cosa c’è dopo Basilea 4 ?” Risposta fulminante: “Basilea cinque!” Calorose risate.
“Sono un imprenditore familiare, poiché provengo da una famiglia di imprenditori. È un modello ancor valido, che torna a suscitare interesse.”
“Il modello svizzero – scuola più apprendistato – sta per sbarcare negli USA”
(Speriamo che la Svizzera non decida di abbandonarlo, non si sa mai.)
* * * * *
DOMANDE
Uno spettatore dalla sala si fa coraggio è pone a Sergio Ermotti la seguente domanda: “Come valuta la conduzione della trattativa con l’Italia sui temi finanziari e fiscali ad opera del Consiglio federale?”
È probabilmente la domanda sbagliata nel posto sbagliato, forse addirittura fuori tema, benché l’interrogante non se ne renda conto. Formula quella domanda perché è quella che più gli brucia, perché ai suoi occhi è la più importante, per la Svizzera e per il Ticino.
Il CEO di UBS, che non manca di riflessi, capisce la situazione in un lampo. “A questa domanda… risponda l’Ambasciatore!” Sottinteso: poiché è una domanda politica. Fortuna che l’ambasciatore Kessler è lì vicino, pronto a intervenire.
Se posso azzardare un commento, la motivazione appare inverosimile e attribuisce al ministro Gobbi e al Ticino un peso esorbitante. La causa vera dev’essere ben più profonda e sostanziale. Ma forse l’Ambasciatore voleva dire: “L’Italia ha colto al balzo questo pretesto” ciò che sarebbe già più plausibile. Anche Beltraminelli e Regazzi intervengono.
Certo, la domanda iniziale era un po’ troppo scomoda ed essenzialmente per questa ragione: Molti ritengono che la trattativa con l’Italia sia stata pessimamente condotta e lasci il nostro Paese con un pugno di mosche in mano. Con tempi dilatati e, ciò che è peggio, assolutamente incerti.
Queste cose le poteva dire l’Ambasciatore? Certo che no. E neppure Ermotti. Queste cose le possono dire gli avversari politici, i giornalisti (alcuni) e il popolo.
È stato un lungo pomeriggio di grande interesse, per il quale penso sia giusto ringraziare l’on. Regazzi dell’ottima organizzazione, accompagnando il ringraziamento con gli auguri di rito!
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