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Alessandra, il lupo e il suo (immeritato) status di “specie protetta”

Alessandra Noseda è candidata al Nazionale sulla lista della Lega dei Ticinesi. Intervista pubblicata sul Mattino della Domenica, che ci ha dato il permesso di riproporla ai nostri lettori.

000-Alessandra000-AlessandraLa presenza del lupo è una cosa che le sta a cuore ha affermato in alcune interviste. Vero? Come mai?

Alessandra Noseda   Dal punto di vista scientifico il lupo è un carnivoro, riconosce l’uomo come preda per cui è antropofago occasionale. Dopo l’esperienza di predazione sull’uomo, acquisisce il comportamento e lo trasmette al branco. I nostri avi fino agli inizi del ‘900 hanno proceduto allo sterminio sistematico del lupo non per cibarsene, per vendere la pelle o le zanne: il motivo era la difesa delle greggi e di loro stessi. Ci sono 600 anni di documentazione chiara e consultabile, conservata negli archivi storici di Ticino e Lombardia, che registra centinaia di attacchi da parte di lupi, nomi ed età delle vittime, particolari macabri delle parti ritrovate per la sepoltura. lupo lunalupo lunaAttualmente in Ticino il lupo non è ancora un grande problema ma lo diventerà presto se le Associazioni per la protezione degli animali come il WWF persevereranno a negare la pericolosità della sua natura predatoria e a nascondere ciò che accade ai nostri giorni dove i lupi sono una popolazione importante. La censura ambientalista rende difficile reperire dati recenti: in India nella regione nord orientale del Bihar tra il 1980 ed il 1981 sono documentati 9 bambini uccisi dal lupo, tra il 1989 ed il 1995 i morti sono 92. La conta dei morti in Francia, rifacendosi agli archivi storici non censurabili, mostra 7’600 morti tra la metà del ‘300 alla metà del ’900..le medie tornano. Chi ama il lupo non deve mentire sulla sua natura, al primo incidente ovviamente si aprirà la caccia. Sarebbe meglio per lui che non fosse protetto, che si possa ucciderlo liberamente quando si avvicina alle greggi o agli abitati: che apprenda la paura per l’uomo e si tenga a distanza. Meglio prevenire che curare … saggia considerazione, mai applicata.

Cosa ne pensa dell’orso e della presenza congiunta su territorio svizzero?

AN   Anche l’orso è un predatore ma a differenza del lupo è onnivoro e alle nostre latitudini si può escludere che ricerchi l’uomo come preda. Può diventare pericoloso se spaventato, per difesa tra unghie e massa non lascia scampo. È invece una calamità per gli allevatori, difficile costruire recinti che non riesca a sfondare. La presenza di entrambi i predatori mette a rischio gli allevamenti e pone problemi di sicurezza per le persone che si muovono fuori dall’ambiente urbano.

Lei sostiene che in passato il lupo ha provocato la morte di esseri umani e che ad un branco di pit bull non sarebbe permesso di scorrazzare in giro, mentre al selvatico canide si. Cosa ci vuole trasmettere con queste affermazioni?

AN   Desidero trasmettere l’incongruenza di pensiero: per alcune razze canine si è fatto il giusto collegamento tra comportamento e pericolosità per cui sono imposte sagge misure di protezione, per il lupo invece ogni discorso di sicurezza non entra nemmeno in considerazione. Sarebbe interessante esplorarne le ragioni.

Il WWF e altre associazioni animaliste sostengono lupo e orso. Dall’altra però il sostegno ai contadini e delle greggi di animali squartati viene meno. Contraddizione o c’è una logica?

AN   Temo che sia una questione di business: si crea un problema, si forniscono esperti per studiarlo, si vendono inutili protezioni passive, si focalizza l’attenzione solo sugli animali colpiti in modo che la gente non si preoccupi, si fanno passare gli allevatori per bercianti esagerati approfittatori e soprattutto (per alimentare gli affari?) si vigila a che il problema non venga risolto. La soluzione sarebbe semplice, basterebbe togliere al lupo l’immeritato status di “specie” protetta …


Relatore

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  • " ...basterebbe togliere al lupo l’immeritato status di “specie” protetta ..."

    Come no, e per par condicio anche ai politici.

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