Loretan, nelle numerose interviste che concede, si (auto)proclama strenuo difensore degli interessi della Svizzera. È il tipico e classico pretesto usato da chi cerca di nascondere che in realtà difende interessi particolari, tutti legittimi, ma non di tutti gli svizzeri. Anzi, solitamente, sono interessi di gruppi o categorie ben precisi, e come tali riservati a ristretti gruppi di potere, neanche minimamente legittimati a parlare in nome degli interessi del Paese. Spero e auspico che Loretan il prossimo 18 ottobre sia eletto al CN cui si è candidato: darà un notevole contributo all’ulteriore declino del PPD-CVP. Esattamente come quello che ha dato e sta ancora dando il suo conterraneo Christophe Darbellay.
E ancora: Loretan è anche presidente del CdA di “Genolier Swiss Medical Network”, dove tra altri siede Fulvio Pelli. La benemerita ditta Genolier in Ticino possiede l’Ars medica e la clinica Sant’Anna, che hanno a loro volta un CdA in cui ritroviamo, inaudita sorpresa, i soliti e risoliti, più “rieccoli” di Amintore Fanfani; Fulvio Pelli, Gigio Pedrazzini e Erto Paglia, un socialista mite e idealista, che non disdegna, discretamente, di farsi gli affari suoi. Sono stato 12 o 16 anni (non ricordo bene) in GC con lui, è un personaggio cordiale e gentile, rispettato e ben visto da tutti, anche da me. La benemerita ditta Genolier però ha una nomea dubbia, più vicina a quella degli squali che a quella dell’agnello, in particolare presso colleghi che lavorano in altre cliniche private o nell’EOC. Chi non mi credesse si legga l’interpellanza inoltrata lo scorso mese di giugno da Matteo Pronzini al C d S. Visto il peso dei consiglieri di amministrazione suddetti, penso però che il povero Matteo la risposta del Governo dovrà aspettarla fino a tarda età. Con il rischio, quindi, di dipartire prima di averla ricevuta.
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La TV di Stato paga benissimo (ma il canone è da vampiri) Sempre (bisogna battere il ferro fin che è caldo) a proposito di televisione parastatale con prelievo forzoso di canone stratosferico (4-5 volte quello dei paesi confinanti), adesso reso obbligatorio per legge anche per i ciechi sordomuti e per le persone in coma irreversibile, la “Weltwoche”, fonte inesauribile di informazioni mai smentite dai diretti interessati e solitamente sottaciute dagli altri media, fornisce ulteriori informazioni. Un consigliere d’amministrazione della SRG-RSI vive nella discrezione, impiegandovi il 20% del suo tempo a far quasi niente, e a Natale porta alla sua (adorata) famiglia 72’533 cocuzze svizzere. Corrispondono a 362’665 franchi per un lavoro a tempo pieno. Responsabilità per il non gravoso ma redditizio incarico? Nessuna.
Come ho appena detto, l’assemblea dei delegati (41 persone) viene convocata per eleggere 3 dei 9 membri del CdA. Per il resto si preoccupa solo di avallare le decisioni del CdA e della direzione generale.
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Achille respinge senza pietà La prova della democraticità indiscussa della TV di parastato è il consiglio del pubblico, che la “Weltwoche” chiama “Operettengremium”, non credo che debba tradurre. Nella Svizzera tedesca il teatrino del pubblico costa 300’000 cocuzze all’anno. In Ticino non so, e a dire il vero non mi interessa. Una menzione a parte merita l’ombudsman Achille Casanova, una persona di rara competenza e arroganza. Grazie al fatto che tutti hanno oramai capito che i ricorsi all’ombusmann sono inutili, la certezza che vengano respinti essendo praticamente assoluta, si ritrova ad essere un disoccupato. Ma non a carico dell’assicurazione contro la disoccupazione, ma sulle nostre spalle: sono però solo 172’000 i franchetti incassati, beninteso in più delle pensioni per i gravosi compiti assunti in carriera.
Dimenticavo: ho scritto che i dipendenti SRG di alto livello beneficiano di 6 settimane di vacanza annue che il popolo svizzero ha rifiutato a se stesso. Mi sbagliavo: per la SRG svizzero-tedesca sono 7 settimane e mezzo. E nüm a pagum!
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Réclame commerciali Ho visto una bella inserzione su un portale tedesco: si offrivano in vendita vergini usate, a prezzo scontato.
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Oppressione cartacea Spulciando la montagna di carta che mi opprime per colpa mia ho ritrovato una battuta involontaria di un cronista ticinese che traduceva “Karfreitag” con “Mercoledì delle Ceneri”. Si vede che gli mancava un Venerdì Santo! È simile all’involontaria battuta della giornalista ticinese ancora attiva, che parlando della “Traumpiste” (pista da sogno) di Muotta Naluns, a Scuol-Tarasp-Vulpera, traduceva con “pista traumatica” e ne descriveva gli immaginari pericoli.
Gianfranco Soldati
L'essere umano, attraverso la filosofia, ha sin da sempre cercato di nobilitare sè stesso. Gli…
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Posso aggiungere un'altra gaffe, segnalatami dall'amico Tullio Righinetti: quella di un giornalista che ha ripetuto a più riprese che il LAC è stato inaugurato con un concerto, la "Nuova" di Beethoven. Un giornalista che non conosceva le 9 sinfonie del grande tedesco, l'ultima essendo appunto la "Nona". Che non è neanche la "Nonna", una sinfonia dedicata alla madre del padre o della madre di Beethoven
Quella che sapevo io:
"Lei conosce la nona di Beethoven?"
"Oh sì. Una così cara vecchietta!"
Tranquilli, a questi fiori di cultura porrà rimedio la "Scuola che verrà", che senza alcun dubbio farà omaggio ai suoi utenti del libro "Gaffes et gaffeurs", di tale Jean Nohain. Il manuale sul sesso NON BASTA.
Più seriamente: il pipidinismo (scusatemi il termine, mi viene così e non posso farci nulla) non è solo quel fenomeno che fa sì che all'architelevisione sieda una evidente maggioranza di PPD. I simpaticissimi azzurrini subalterni non hanno mai capito il perché. Come non hanno mai capito perché a suo tempo nella Scuola media vi erano ai bei tempi quindici bravi direttori che ovviamente cantavano a squarciagola: "Luigi Rossi a noi davanti sta".