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Una mail approdò a mezzanotte sul computer di Luigi Pedrazzini

Puntuale nel pomeriggio è arrivata la risposta del presidente della Corsi Pedrazzini (Canetta tace). Si tratta di un testo debolissimo, dove la questione fondamentale sembrano le regole di galateo di Monsignor della Casa e in nessun modo la sostanza. E la sostanza, purtroppo, è questa: la radiotelevisione di stato e di monopolio non è certo al servizio del Paese e della “coesione nazionale” (come cinguettano in continuazione a beneficio degli allocchi) ma di qualcosa di molto più ristretto e banale. L’importante è saperlo. Foletti, Sanvido e Torricelli hanno preso la decisione giusta, meglio tardi che mai. Pedrazzini reagisce sprezzante perché sa che tre socialisti o tre pipidini da infilare nel mazzo li troverà sempre. Stanno già bussando alla sua porta, scommetto.

“Avremo modo di sentire il direttore della RSI in occasione…” Una frase del genere è un’autentica presa per i fondelli.

“Usare lo strumento della presenza nella CORSI (o le dimissioni) per cercare di orientare le scelte operative dell’Azienda”. Assicuro a Gigio (i suoi amici lo chiamano così) che le scelte operative dell’Azienda sono già sufficientemente orientate (a cominciare dalla scelta del direttore). L’Azienda sa perfettamente ciò che deve fare, e lo fa, lo ha fatto cento volte e anche in quest’ultimo caso non ha mancato di farlo.

“È tutto inutile!”  Risuona amaro il grido sconsolato. Ma… Michele, Paolo e Silvia, forse non è così grave. Se si servivano di voi come alibi, l’importante è che non accada più!

NOTA. È sicuramente un caso ma l’illustre ospite dell’evento era Christoph Blocher, mentre il “tandem inossidabile” della rsi è targato PS/PPD. Settembre 2015… o dicembre 2007 ?


Richiesto di esprimere un parere in merito alle dimissioni di Michele Foletti e di Paolo Sanvido dal Comitato della CORSI, e di Silvia Torricelli dal Consiglio del pubblico, devo innanzitutto stigmatizzare il fatto che la CORSI non ha ricevuto nessuna comunicazione diretta. Ho appreso delle dimissioni dal Mattino della domenica (e da un e-mail spedito a mezzanotte che ho letto questa mattina), un modo d’agire poco rispettoso nei confronti di colleghi con i quali si è lavorato intensamente in questi anni.

La lettera di dimissioni pubblicata dal Mattino è accompagnata da un commento denso di falsità sulla CORSI e sulla RSI. Per quanto concerne le ragioni prossime delle dimissioni (mancata copertura di un evento elettorale della Lega), avremo modo di sentire il direttore della RSI in occasione di una prossima seduta del Comitato. So che in periodo di campagna elettorale l’Azienda è particolarmente attenta alla cosiddetta “par condicio”.

In merito al lavoro svolto in questi anni dalla CORSI, ritengo che sia stato serio ed efficace, ovviamente nel rispetto del ruolo della CORSI, stabilito dagli statuti della SRG SSR, che non è e non deve essere quello di dettare alla RSI i contenuti dei programmi e dell’informazione. Anche per questo considero personalmente sbagliato usare lo strumento della presenza nella CORSI (o le dimissioni) per cercare di orientare le scelte operative dell’Azienda.

Per quanto concerne il futuro si tratterà di capire se le dimissioni hanno valore anche per il futuro periodo di nomina (2016-2019) o se esauriranno il loro effetto con la fine dell’anno (Foletti e Sanvido sono stati recentemente confermati nel Consiglio regionale). Personalmente auspico una presenza delle differenti aree politiche nella CORSI, ma non considero drammatica una rinuncia: saremo in grado comunque di fare bene il nostro lavoro a beneficio di un servizio pubblico che lavora nell’interesse di tutta la Svizzera italiana e che sono pronto a difendere contro ogni forma di condizionamento interno ed esterno!

Luigi Pedrazzini

Relatore

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  • Lo sanno anche i paracarri che sul tappeto carminio della RDI tutti dovrebbero poter marciare, sotto il cielo azzurrino nel quale si libra un airone cinerino.

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