Ghisletta, che è stato fregato dai suoi, i quali per il sublime piacere di fregarne uno accettano in letizia di autofregarsi, non si è scoraggiato e continua a battersi con attivismo e tenacia. I suoi problemi sono: A) il suo partito, che è totalmente incredibile; B) la sua “conversione”, che resta difficile da digerire, benché venga guardata da molti con curiosità e un certo grado di comprensione.
Anche oggi sul Mattino l’ex anarchica ed ex socialista Iris Canonica, da qualche tempo convertita al leghismo (non è vietato ovviamente, è solo per far capire che lei è coerente come un macigno nel suo pensiero politico), pretende che sulla questione dei Bilaterali e della libera circolazione delle persone i sindacalisti ticinesi, come il sottoscritto, siano opportunisti, un po’ tarocchi ed imbrigliati dalle loro direzioni nazionali.
In realtà grazie al nostro contatto quotidiano con i problemi dei lavoratori in Ticino non abbiamo le fette di salame sugli occhi sugli effetti negativi della libera circolazione e facciamo da un po’ di tempo un discorso contrario all’ingenuo turbo europeismo di certi vertici nazionali, che stanno dietro all’iniziativa RASA (Fuori dal vicolo cieco): un inaccettabile turbo europeismo che vuol far rivotare puramente e semplicemente il popolo svizzero, senza prevedere alcuna misura per affrontare gli effetti negativi degli Accordi Bilaterali nei settori del lavoro, dell’alloggio e dell’ambiente.
Abbiamo anche elaborato dei testi analitici e propositivi all’indirizzo del sindacato nazionale (oltre che del partito socialista) e partecipiamo a gruppi di lavoro nazionali, che hanno lo scopo di proporre un rafforzamento delle misure a tutela dei lavoratori in questo Paese. Possiamo avere una posizione diversa dalle direzioni nazionali e possiamo lavorare nel contempo con i sindacalisti di altri Cantoni, che cominciano a sentire salire l’acqua anche in casa loro, per trovare soluzioni progressiste ai problemi per due motivi: da un lato perché ragioniamo sulla degradata realtà economica/sociale del nostro Cantone con una certa conoscenza/competenza e dall’altro perché siamo inseriti in associazioni democratiche nazionali, dove le divergenze di opinione sono ammesse e di regola comprese.
Non mi risulta invece che il gruppo politico in cui operano i rappresentanti della Lega nel Parlamento nazionale, l’UDC, sia particolarmente attivo per rafforzare le misure a tutela dei lavoratori, sempre più vittime di dumping salariale e precariato. È vero semmai il contrario, perché l’UDC le ha affossate più e più volte. Quindi la giornalista Iris Canonica dovrebbe cominciare a prendere la ramazza e a spazzare via la sporcizia ammucchiata davanti a casa sua…
Intendiamoci, non è l’unica che dovrebbe farlo: tutti i consiglieri ticinesi a Berna, ad eccezione di Marina Carobbio, dovrebbero muovere severe critiche ai loro gruppi politici e partiti nazionali, per aver prima ostacolato e poi affossato il rafforzamento delle misure di accompagnamento in questa legislatura. Se PPD, PLRT e UDC non avessero fatto melina e sabotato la Legge federale sull’ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone, probabilmente oggi il Ticino non si troverebbe dove si trova: con un mercato del lavoro fuori controllo e con un’etica economica che per molti è finita in cantina. Un Cantone invaso sempre più da speculatori e delinquenti che pensano di fare soldi in fretta e subito, non pagando o sottopagando i lavoratori. Ogni giorno ne sentiamo delle nuove nei segretariati sindacali. Al punto che, come il collega Enrico Borelli del Sindacato Unia da più tempo di me, mi domando se questo cancro sia curabile senza congelare la libera circolazione delle persone. Le occasioni per discuterne non mancheranno in queste settimane alla vigilia delle elezioni federali: già martedì 1° settembre alle 17.15 è previsto un dibattito (aperto a tutti gli interessati) tra il sottoscritto e il consigliere nazionale della Lega Lorenzo Quadri, nella sala del Consiglio comunale.
Raoul Ghisletta
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La sinistra avendo il monopolio del progresso (i risultati li abbiamo visti a partire dal 1917, quando sono arrivati loro al potere anche assoluto e dittatoriale) è naturale che Ghisletta , con i suoi colleghi sindacalisti ultramontani, cerchi solo soluzioni "progressiste". Non aveva neanche bisogno di scriverlo. Naturale anche, e sottinteso, che l'UDC non abbia altro scopo che quello di cercare soluzioni "regressiste".
Strano e inconfutabile è che negli ultimi tempi è Ghisletta che ha dovuto (inconsciamente, senza accorgersene) farsi fautore delle proposte UDC di smantellamento della libera circolazione. Un principio assiomatico della politica UE,
luminoso dal punto di vista utopico, di un'assurdità totale e assoluta dal punto di vista
razionale.