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“La tragedia dei 71 morti asfisiati, con segni di una terribile lotta per riuscire ad aprire il rimorchio della morte,di Vienna è una delle cose più terribili capitate ultimamente. E tra loro c’erano donne e bambini… Questo è il risultato,prevedibile,ottenuto da coloro che vogliono chiudere le frontiere… naturalmente il primo responsabile è il governo di destra fascistoide ungherese. Ma come ha ben detto il Papa,tutti coloro che si battono per scacciare e rendere difficile la vita a questi rifugiati che scappano da situazioni terribili, sono moralmente corresponsabili di queste morti e di queste terribili tragedie.Esattamente come chi durante la seconda guerra mondiale si rifiutava di lasciar entrare gli ebrei minacciati di sterminio. Questo vale x l’energumeno Salvini in Italia, per i neonazisti tedeschi che incendiano i rifugi e chiamano traditrice la Merkel, per l’orribile Mörgeli, uno dei capi UDC, che si fa beffe di queste tragedie e l’ineffabile Quadri che accusa la Svizzera di accogliere troppi di questi poveracci, mentre dovrebbe alzare saracinesche come sta facendo l’Ungheria… come diceva il famoso titolo”Questi sarebbero uomini?”… che tristezza.”
Franco Cavalli
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Nel 1976, in consiglio comunale a Verscio, ho sentito un tale Franco Cavalli dichiarare testualmente che fino al 1976 le istituzioni ospedaliere in Ticino erano rimaste "a livello di lazzaretto medioevale". Sottinteso implicito stava naturalmente che dal 1976 in poi qualcosa era cambiato. Gli anni passano, si invecchia e per finire si muore, ma qualcuno, già adulto nel 1976, dovrebbe essere ancora in vita per ricordare il cataclisma che sconvolse il mondo ospedaliero ticinese per toglierlo immantinente dall'oscurità dei lazzaretti medioevali e proiettarlo all'istante nel mondo luminoso della modernità. Io sono tra questi fortunati sopravvissuti, e il cataclisma lo ricordo benissimo: nel 1976 è rientrato in Ticino, perché nei grandi ospedali d'Oltre Gottardo nessuno lo voleva e nessuno lo ha mai chiamato (almeno fino al 29 agosto 2015), il più grande organizzatore di congressi oncologici del mondo: Franco Cavalli di e da Verscio.
Un paese dove l'influsso di Dimitri si fa sentire, come dimostra l'articolo che il gestore del portale non ha voluto commentare.
Solo una persona molto insoddisfatta e frustrata puo' scrivere un commento del genere.
Signor Koantao, e scusi se oso porLe una domanda, secondo Lei una persona che in un suo scritto accomuna l'"energumeno Salvini", l'"orribile Mörgeli" e l'"ineffabile Quadri", conditi nella salsa dei "neonazisti tedeschi che incendiano i rifugi e chiamano, orribile dictu, traditrice la Merkel", cosa è? Una persona soddisfatta e sicura di sé o un debole mentale? Mi risponda, p..f., pendo dalle Sue labbra.
Aggiungo che quanto da me riferito sul "lazzaretto mediovale", un'espressione rozzamente e volgarmente offensiva per molti medici ospedalieri di quegli anni '70, è la pura e semplice verità. Una frase incauta e irriflessa, "dal sen sfuggita", d'accordo, ma dà un'idea della mentalità del soggetto che l'ha pronunciata.
Cordialmente
Gianfranco Soldati
Io direi: Il dottor Cavalli - come medico - gode di solida fama. Come politico, è considerato da molti (anche da me) un esagitato e un esaltato, privo di un minimo di equilibrio.
Ma, naturalmente, tutto è opinabile.
Concordo, con più di una riserva per quel che concerne la solidità della fama.
Quelli sono fatti, non opinioni, per cui non sono la stessa cosa.