Nel pezzo (a firma Michelle Cappelletti) che il CdT dedica al “Patto d’acciaio” (titolo demariano) tra Lega e UDC, a proposito delle (recenti ma passate) baruffe si legge testualmente:
(parla Pinoja) “Uno in particolare ha cercato di seminare discredito (il riferimento è a Michele Moor, ndR)”. Ora, tutto questo suona strano, dal momento che Moor all’epoca delle Cantonali non si era manifestato per niente, e neppure era candidato. Che cos’avrà fatto? Difficile dire, bisognerebbe sapere.
In realtà contro la Lega più di tutti si era esposto Marco Chiesa e proprio sul suo capo si erano abbattuti i fulmini e i veti di via Monte Boglia. Finiti poi in niente, com’era prevedibile. Chiesa è candidato al Nazionale, la congiunzione è fatta e tutti sono felici.
Quanti papi si sono rimangiati le loro scomuniche!
NOTA. Il presidente Pinoja, autore della celebre dichiarazione: “Con i Chiesa vinciamo, con i Moor perdiamo” non aveva tuttavia esitato ad inserire Moor tra i candidati al Nazionale. Per poi rimanere a mani vuote “cinque minuti prima di mezzanotte”.
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