Dal portale www.blognews24ore.com
Il giornale sottolinea che questo tentativo di colpo di Stato, che ha coinvolto 13 militanti di alto grado del gruppo djihadista, mostra il crescente disaccordo all’interno dell’organizzazione terrorista, soprattutto ai suoi vertici. Cinque dei militanti giustiziati facevano infatti parte del Consiglio militare generale del gruppo.
Il golpe era stato pianificato dopo la distruzione di alcune moschee in Arabia Saudita, lo scorso giugno, e il disaccordo causato dalla decisione di estendere e includere nel gruppo elementi djihadisti provenienti da Siria, Libia e Afghanistan.
Gli eventi si sono svolti tra il 10 e il 13 giugno e hanno causato clamore all’interno dello Stato islamico, suscitando inoltre l’attenzione degli osservatori, che parlano di un possibile inizio di frantumazione del gruppo terrorista. I 13 militanti giustiziati avevano deciso di attaccare con esplosivi un convoglio nel quale viaggiava Al Baghdadi, a sud della città di Raqqa. Il loro piano era stato scoperto due giorni prima della sua messa in opera. Al Baghdadi li aveva fatti arrestare e decapitare.
In precedenza, un altro rapporto aveva indicato che lo Stato islamico avrebbe eseguito la condanna a morte di Abu Usman al-Hassan, accusato di cospirazione. Al-Hassan era comandante capo a Mossul dell’organizzazione e membro del Consiglio militare generale, nonchè grande amico di Al Baghdadi.
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