Come cambierà l’attuale rapporto di 4/18 (preciso, 4 su 18 quartieri già completamente islamizzati) tra 5 anni sta scritto nelle stelle, ma la previsione non mi sembra difficile.
Cause della sgradevole sorpresa? Dal 2006 al 2013 le entrate della Confederazione sono cresciute gradualmente ma con oscillazioni, da 7,4 a 8,8 mrd, in media di 175 mio all’anno. Stranamente, gli alti burocrati del Dipartimento Finanze per il 2014 avevano previsto, non si capisce bene perché, una progressione dell’8%, in cifre assolute di 761 mio. Il cambiamento si è verificato, ma nel senso opposto a quello auspicato e preventivato.
*
La “Weltwoche” ha pubblicato una lunga intervista a Henry Kissinger, 92enne, lo stratega americano per eccellenza e consigliere molto ascoltato di tutti i presidenti statunitensi da Kennedy in poi. Riconosce di aver creduto, come molti di noi che però non disponevano neanche della millesima parte delle sue informazioni, che la caduta del muro di Berlino potesse dare inizio ad una fase di pace. Il “Nuovo Ordine Mondiale” da lui auspicato e descritto in un libro, “Diplomacy”, tradotto e edito in tedesco nel 1994 con il titolo “Die Vernunft (ragione o ragionevolezza) der Nationen” ha avuto una ben altra evoluzione, che con facile ironia potrei, modestamente, chiamare “Nuovo Disordine Mondiale”.
Dall’intervista, ad un personaggio di intelligenza certamente superiore, con completo e libero accesso a tutte le immaginabili fonti di informazione, traspare una debolezza di pensiero inquietante, perché i punti di vista di Kissinger in pratica sono tutti basati su un unico assioma (verità che non ha bisogno di essere dimostrata, e serve anzi a dimostrare altre proposizioni): quello che prevede che gli USA hanno il diritto e il dovere di mettere il becco in tutto quel che accade o si fa nel mondo. A Kissinger sembra naturale e logico che siano gli USA a decidere chi può avere la bomba atomica e chi no, in particolare nei riguardi dell’Iran, quando già Israele, Russia, Inghilterra, Cina, Francia (per volere di De Gaulles, gli USA non volevano), India, Pakistan (per espresso volere degli USA, per instaurare una pace del terrore tra India e lo stesso Pakistan, sempre in guerra tra di loro per il Kaschemir), Corea del Nord (con l’inutile opposizione degli USA e con la protezione cinese), Bielorussia, Kazachistan e Ucraina (questi 3 a seguito dello scioglimento dell’Unione Sovietica) ne sono in possesso.
Se una volta era la Gran Bretagna che poteva garantire l’equilibrio mondiale, adesso i soli a poterlo fare sarebbero, secondo Kissinger, gli USA. A me, sempre modestamente, sembra di poter scorgere solo un equilibrio fatto di violenza inaudita, distruzione inaudita e sofferenza inaudita. Strano che una persona intelligente e di mente ancor vivida a 92 anni non se ne accorga.
Per la guerra praticamente in atto in Ucraina, con un cessate il fuoco proposto già due volte a Minsk che mi sembra piuttosto un non “alto de fuego”, come potrebbero dire gli spagnoli, che un vero “cheasefire” degli inglesi, Kissinger stranamente dà un giudizio negativo dell’intervento (mascherato fin che si vuole, ma evidente più che mai) americano a Kiew. Per l’ineccepibile motivo che non si è tenuto abbastanza conto del passato e del presente della Russia. Putin nelle Olimpiadi di Sochi ha investito 50 mrd di dollari e chiaramente dimostrato che intendeva affacciarsi alla ribalta occidentale e portarvi il suo paese. La rivolta provocata a Kiew-Maidan e le prese di posizione della Nato, braccio degli USA e di nessun altro, lo hanno chiaramente deluso e irritato. E adesso non saranno le sanzioni a toglierlo di mezzo.
Interrogato a proposito di una sua presa di posizione a Monaco in favore dei diritti dell’Uomo, Kissinger risponde candidamente: “Sono convinto che i diritti dell’Uomo sono importanti, ma non possono certo costituire un aspetto esclusivo della nostra politica estera”. Come non dargli ragione? I nostri consiglieri federali invece non si sono ancora accorti che le grandi potenze i diritti dell’Uomo e quelli degli Stati li rispettano o invocano solo alla condizione che siano di loro convenienza. Alla domanda a sapere se sarebbe disposto a telefonare a Federica Mogherini, “ministra degli Esteri” dell’UE, il vecchio stratega politico ha dato questa risposta: “Telefonerei alla Signora Merkel”. Probabilmente, dell’UE e della sua ministra ha la stessa opinione che, ancora una volta modestamente, ho io.
Gianfranco Soldati
Nel cuore del XXI secolo, la tecnologia continua a superare i limiti imposti dalla natura,…
Mentre il mondo assiste con speranza ai primi segnali di dialogo tra Stati Uniti e…
Vocazione di san Matteo (part.) Nel documentario televisivo “Caravaggio: il corpo ritrovato” si ricostruiscono le ricerche…
L'austriaco Felix Baumargtner è entrato nella Storia il 14 ottobre 2012 diventando il primo uomo…
Il 24 febbraio 1530, giorno del suo trentesimo compleanno, Carlo V venne incoronato Imperatore del…
Come noto, la Commissione di politica estera del Consiglio nazionale ritiene (a maggioranza) che l’accordo…
This website uses cookies.