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Oggi parliamo liberamente di Destra – di Francesco De Maria

(è uno dei miei argomenti preferiti)

Incominciamo con un bell’aperitivo

Flop o non flop?

Leggo sul Caffè una dichiarazione dell’amico Sergio Morisoli: “Hanno parlato di flop come se avessimo dovuto ottenere venti seggi. Ma in una campagna elettorale dominata da Lega e PLR non c’era spazio per nessuno. Portare a casa la pelle (uella! direbbe il Nano buonanima, ndR) e fare gruppo è già stato un successo”. D’accordo Sergio, ma non ci vuole una memoria molto lunga per ricordare le dichiarazioni della vigilia. La verità è che si è sperato molto e le speranze sono andate deluse. E la tua (brillante) affermazione ha implicato – per la debolezza del risultato di lista – l’esclusione del capogruppo parlamentare Del Don, che non l’ha presa… con psicologica filosofia!

È stato un flop? Rispetto agli obiettivi conclamati è stato indubbiamente un flop. Se poi si guarda con occhi UDC e non AL, ancora di più. In un’ottica diversa (“nuovo soggetto politico”) il bicchiere appare un po’ meno vuoto: 5 erano e 5 rimangono. Il suo seggio del 2011 Morisoli l’aveva ottenuto come candidato PLR.

È apparsa evidente l’incapacità della nuova lista di scalfire la cittadella leghista, ciò che non era irragionevole sperare. “La Lega è forte” mi ha scritto in Facebook Camilla Mainardi, che talvolta mi legge e me ne sento molto onorato.

Il trio del Caffè

Il titolo grande (pagina 12) recita “destra riformista”, mentre sotto viene esibito il terzetto Ambrosetti-Morisoli-Pamini (i due ultimi irrimediabilmente compromessi con le “sirene populiste”). Accostamento altamente acrobatico, poiché il buon Ambrosetti è la quintessenza del “politicamente corretto”, proprio per non scrivere della “gauche caviar” (solo nel cuore). Io credo che ad Ambrosetti il solo pensiero di essere considerato “di destra” provochi una potente orticaria.

Ben detto, Pierre!

Sempre dalla stessa pagina (riguardo alle “nicchie di destra” presenti nei vari partiti): “Molti non osano fare una scelta definitiva per tre ragioni profonde: per interessi economici, per la loro stessa storia e per un coagulo (bello! ndR) intorno al potere”.

Già. Uno dei più pesanti handicap de “la Destra” risiede nel fatto che essa non è in grado di offrire nemmeno un posto di bidello nella scuola media di Corticiasca.

Quanto a Pierre, in questo frangente può usufruire di un certo spazio di manovra nella trattativa con via Monte Boglia, non facendo egli parte del demonizzato e scomunicato “trio del rancore” Pinoja-Chiesa-Mellini. Bisognerebbe anche chiarire la natura e la portata del “bando” leghista contro tre dei principali dirigenti del partito. O si tratta solo di una sceneggiata? Magari accetteranno di parlare con Brunner? Oltre a Rusconi rimarrebbero Galeazzi, Marchesi, Filippini… Prima Del Don, naturalmente. E Morisoli, e Pamini.

Pierre, il sublime eufemista

Ancora lui, è una miniera. “Marco Chiesa non è di loro gradimento al 100% lo sappiamo”. Divino.

Brunner-pensiero in pillole

Sentita alla radio (riferisco ad sensum) “È essenziale che Lega e UDC si presentino insieme alle Nazionali di ottobre, affinché nessun voto vada perso.”

Intervistatrice: “Il Mattino della Domenica parlava, ieri, di ‘pulizie di primavera’ da farsi in casa UDC. Se fossero avanzate delle preclusioni, dei veti nei confronti di determinati esponenti democentristi…”

“È essenziale che Lega e UDC si presentino insieme alle Nazionali di ottobre, affinché nessun voto vada perso.”

Sembra piuttosto chiaro.

NOTA. Domani sera 12 maggio si riunirà il Comitato cantonale dell’UDC Ticino. E, in contemporanea, quello del PS. Che serata affollata! Dove andare?


Relatore

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