Di fronte a una presa di posizione dai toni così perentori e duri un uomo prudente come me non può fare a meno di domandarsi: sarà tutto vero? non saranno esagerazioni? La “materia” delle ARP è (ma non solo) il dissesto famigliare, l’amore spezzato divenuto conflitto, i genitori che si fanno la guerra usando come munizione i figli, eccetera; traversie che provocano grandi sofferenze e terribili frustrazioni. Per questa ragione uno può avere la sensazione (eventualmente soggettiva) di essere una vittima angariata da imbecilli o da sadici criminali.
Quando si trattò di passare dalle vecchie “tutorie” alle nuovissime ARP, ne nacque un dibattito, perché non tutti erano d’accordo. Ci fu assicurato che la nuova organizzazione – con i presidenti professionalizzati – sarebbe stata sì più costosa (s’è mai visto qualcosa che costi meno?) ma in compenso più efficace e di migliore qualità. E adesso dobbiamo leggere: “sconfitta”, “abuso”, “disastro”, “in ginocchio”, “scempio”… (scusate, ho perso il filo). Per questo, domando, abbiamo votato SÌ ? (Io in verità avevo votato NO, seguendo il consiglio dell’on. Celio).
Le fotografie sono di Ticinolive.
La serata informativa, durante la quale è stato spiegato perché le ARP vanno modificate e perché tutti i cittadini sono a rischio, è stata un successo. Un successo di pubblico e di riscontro, un successo per delle persone che, da sole, hanno sottolineato la sconfitta dello Stato.
Ed è una sconfitta cocente: perché quelle stesse persone che oggi chiedono ai ticinesi di essere riconfermate, hanno ampiamente dimostrato di non avere a cuore il futuro dei cittadini. Avere taciuto gli abusi delle ARP non è cosa da poco conto; questo Esecutivo non ha ignorato una bagatella, ha volutamente omesso di intervenire in un ambito che riguarda tutti i cittadini e ne può compromettere la vita senza possibilità di scampo.
Quindi lo Stato, che appoggia le fondamenta proprio sui cittadini, ha deliberatamente deciso di ignorarli dopo averli messi in ginocchio e averne fatto scempio.
Il gruppo di lavoro, chiamato “STOP ARP”, non vuole solo criticare ma vuole apportare un aiuto concreto, istituendo sottogruppi dediti all’ascolto, all’aiuto, alla prevenzione e alla ricerca. Un insieme di persone che mettono a disposizione della collettività le proprie competenze al riparo da interessi economici e politici.
E poco importa se le persone che hanno reso possibile questo disastro ora non sentono le coscienze pesare, ciò che resta è la dimostrazione data dai ticinesi i quali, insieme, hanno deciso di dire basta e di costruire, da soli, ciò che lo Stato non è riuscito a fare. Ciò che resta è la sconfitta dello Stato.
Orlando Del Don, Candidato al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio, UDC “La Destra”
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Se non sbaglio le ARP oltre Gottardo si chiamano KESB (Kinder und Erwachsenen Schutz Behörde).
Carissimo, commento acuto e perspicace. Grazie per il prezioso contributo. Orlando Del Don
Il Prof. Del Don , sa benissimo che non voterei mai per lui , in quel parrito; ma se mai ci fosse bisogno, per giudicare le scelte del popolo, che vota quel partito (o fotocopia) ha dimostrato i suoi limiti, non elegendolo. Credo che sia uno dei piu degni politici in questo Cantone, per capacita e quel che dice(a parte che siano soncere o no....)