Esecuzione: un’attesa durata trent’anni – Il condannato riconosciuto innocente

Anthony Ray Hinton, liberato dopo 30 anni in attesa dell’esecuzione capitale

dal portale www.blognews24ore.com

Dopo aver passato oltre 30 anni nel corridoio dei condannati a morte in un carcere dell’Alabama, Anthony Ray Hinton verrà liberato venerdì 3 aprile, secondo i suoi avvocati difensori. Tutte le accuse contro di lui sono state abbandonate giovedì 2 aprile, ha precisato l’associazione Equal Justice Initiative (EJI).

Anthony Ray Hinton è la 152. persona condannata a morte a essere stata riconosciuta innocente dal 1973 negli Stati Uniti, secondo il conteggio del Death Penalty Information Center.

Nel 1985, due responsabili di due fast-food nella regione di Birmingham erano stati uccisi durante una rapina. La polizia non aveva trovato alcun indizio. Il 25 luglio 1985, sempre durante una rapina, era stato ferito il gerente di un ristorante della stessa regione, a Bessemer. Anthony Ray Hinton, nero di 29 anni, era stato arrestato e riconosciuto colpevole.

Al momento dei fatti, Hinton lavorava in un deposito a circa 25 chilometri da Bessemer. I suoi colleghi e il suo capo avevano testimoniato che si trovava al lavoro e la macchina della verità aveva confermato la sua estraneità ai fatti.

Secondo l’EJI, l’accusa – condotta da un procuratore conosciuto per i suoi pregiudizi razziali – si era basata sulla scoperta, a casa della madre di Hinton, di un’arma che sarebbe servita per le rapine, secondo quanto stabilito dagli esperti federali. La difesa non era stata in grado di presentare una valida controperizia e Hinton era stato arrestato e condannato a morte. Nel 2014, la Corte suprema degli Stati Uniti aveva annullato la condanna e ordinato un nuovo processo.

L’EJI fornisce assistenza giuridica agli accusati e detenuti che non hanno i mezzi per pagare un avvocato. Si era interessata al caso di Hinton nel 1999 e da allora si è sempre battuta per dimostrare l’innocenza dell’uomo. Nel 2002, due esperti, fra cui un ex responsabile del FBI, avevano testimoniato che l’arma trovata presso la madre dell’accusato non poteva aver sparato i proiettili rinvenuti sui luoghi delle rapine.

“La razza, la povertà, una difesa inadeguata e il disprezzo per l’innocenza mostrata dall’accusa fanno di questo caso un perfetto esempio di ingiustizia” – ha dichiarato Bryan Stevenson, avvocato di Hinton e direttore del EJI.


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