Siria, Iraq, Libia e ora Yemen
dal portale www.hescaton.com
Con questo articolo, vogliamo fare un po’ di chiarezza in questo complesso scenario medio-orientale dove ormai la totalità dei paesi è in guerra contro altri, ma dove è difficile capire alleanze e fronti. Chi riesce a capire questo divertente grafico postato da Geopolitical Center può anche non continuare la lettura dell’articolo:
Ora passiamo all’analisi delle alleanze, che come abbiamo anticipato risulta particolarmente complessa e mutevole, del resto, chi ci segue, già sapeva che questo conflitto mondiale non sarebbe stato uguale ai due precedenti, quindi con fronti e alleanze definite, ma sarebbe stato liquido, quindi con fronti e alleanze mutevoli e soprattutto asimmetriche come scritto nel nostro articolo Terzo Conflitto Mondiale? Una guerra liquida.
Per prima cosa analizziamo il fronte del petrolio, cioè chi lo vuole basso e chi lo vuole alto:
LO VOGLIONO BASSO: Unione Europea, Cina, Giappone
LO VOGLIONO ALTO: Russia, USA e Iran
NEUTRALI: Paesi della Lega Araba
Già qui vediamo una situazione inedita, dove gli interessi europei e americani divergono ampiamente e invece collidono con quelli cinesi. Questo è abbastanza semplice da spiegare, europei e cinesi sono paesi dipendenti dal petrolio e quindi importarlo a caro prezzo danneggia le loro economie facendo fuoruscire capitali. Invece Russia, USA e Iran hanno bisogno di un prezzo del petrolio elevato, oltre gli 80 dollari per poter sostenere le proprie estrazioni che sono più costose di quelle saudite. Abbiamo invece messo come neutrali i paesi arabi, perché questi effettivamente guadagnerebbero da un petrolio alto, ma finora erano interessati a tenerlo basso per far fallire i concorrenti soprattutto Russi e Americani. Quindi il recente ritiro americano dallo Yemen, preludio del dilagare dei ribelli Houthi, potrebbe quasi sembrare una strategia americana per far saltare la polveriera medio-orientale e far schizzare il petrolio verso l’alto, salvando così la propria industria estrattiva che in caso contrario rischierebbe seriamente di andare incontro al fallimento. Questa situazione quindi danneggia in primis europei e cinesi e favorisce americani e russi. E questo è il primo punto, quindi incredibilmente vediamo gli americani alleati dei russi in Medio-Oriente ma nemici in Ucraina.
Passiamo ad una seconda analisi, quello dei principali attori e delle principali alleanze protagoniste in Medio Oriente, li elenchiamo di seguito:
1) Israele o Entità Sionista: religione ebraica, nemico giurato formalmente di tutto il mondo islamico. Nemici effettivi: Hamas palestinese, Hezbollah libanesi, regime di Assad in Siria, Iran. Alleato degli USA ma in rottura. Buoni rapporti con la Russia e con Grecia e Cipro.
2) Stato Islamico o Califfato Islamico o ISIS: religione sunnita salafita. Nemici principali: occidentali in generale, sciiti iracheni, regime di Assad in Siria, curdi siriani e iracheni, Hezbollah libanesi, milizie governative libiche, Nigeria, Tunisia, Iran. Attaccato per via aerea da : Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Canada, Danimarca, Giordania, Bahrain, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Egitto. Rapporti amichevoli solo con altre formazioni terroristiche come al-Qaeda o i Talebani. Mistero su chi sia il suo sponsor, forse Israele in funzione contenitiva dell’Iran, forse gli USA per seminare il caos in Medio Oriente, più probabilmente il Qatar e la Turchia in funzione anti-sciita e anti-curda.
3) Filo-Sauditi: di religione principalmente sunnita, essenzialmente i paesi che si sono resi disponibili ad attaccare i ribelli Houthi, quindi Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Bahrain, Giordania, Sudan, Pakistan. Formalmente alleati degli USA (a parte Sudan ed Egitto) anche se ultimamente più indipendenti, nemici dell’ISIS ma soprattutto dell’Iran. Non troppo ostili contro Israele.
4) Turchia-Qatar: inedito asse turco-arabo, entrambi paesi sunniti con leadership islamiste.Sostengono la Fratellanza Musulmana e i movimenti fondamentalisti nel mondo arabo. Probabilmente vicini o almeno non-ostili allo Stato Islamico in Siria e Iraq. Controversa invece la loro posizione in Libia, dove ufficialmente appoggiano il governo islamista di Tripoli, retto dai miliziani islamici di Alba Libica, che però sono ostili all’ISIS libico con sede a Derna. Questo asse è ostile all’Iran e ai suoi alleati ma neanche in buoni rapporti con gli altri paesi filo-sauditi. Qatar è isolato dagli altri paesi del golfo e Turchia è ostile all’Egitto in Libia.
5) Filo-iraniani: di religione sciita, essenzialmente sono l’Iran, il regime di Assad, il governo legittimo iracheno, gli Hezbollah libanesi, i ribelli Houthi ma anche i sunniti di Hamas. Ostili agli USA (anche se ultimamente meno), fortemente ostili allo Stato Islamico, ai Turco-Qatarioti e soprattuto ai Filo-Sauditi ma anche ad Israele. Alleati della Russia e in misura minore della Cina.
Questi cinque gruppi, costituiscono le principali fazioni presenti in Medio Oriente. Se il ruolo di Israele, dei filo-sauditi e dei filo-iraniani è abbastanza chiaro e definito, rimane più fumosa la posizione dei turco-qatarioti e dello Stato Islamico.
Con questo concludiamo l’intricata analisi (pur decisamente semplificata) dello scenario medio-orientale e dei suoi protagonisti. Vi aggiorneremo anche su Facebook, riguardo ai prossimi avvenimenti come l’imminente invasione terrestre dello Yemen da parte della coalizione filo-saudita. Come vedete ormai la Terza Guerra Mondiale non è più un’ipotesi ma è una realtà e ogni mese assistiamo a un allargamento dei paesi coinvolti.
Fenrir
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