Autogestione: “Gestione di un’attività o una struttura da parte di coloro che vi operano”
(commento) A mio avviso la popolazione, molto semplicemente, vuole il ripristino della legalità. Il giovane Jonas sarebbe molto sorpreso di scoprire che ai Molinari sono concesse parecchie cose che al cittadino “normale” non sono concesse. Ma forse non ci ha mai pensato.
Inoltre il CSOA Molino di Lugano è, forse, l’unico luogo rimasto dove i giovani, ma non solo, possono ritrovarsi senza la preoccupazione di venir repressi o discriminati. L’unico luogo rimasto a proporre un qualcosa di alternativo alle serate in discoteca tra risse e cocaina.
Ma purtroppo il Molino continua, nonostante ciò, a venir attaccato ed infamato dalla politica luganese. Ma non c’è neanche tanto da meravigliarsi, infatti, da che mondo è mondo, tutte le forme di aggregazione vengono represse dai vari governi; perché ai governi capitalisti fa paura ciò che non posso controllare, ciò che non possono corrompere.
In quel di Lugano il più agguerrito cavaliere di questa repressione, sembra essere il municipale Michele Bertini; ben nota è infatti la sua insaziabile voglia di radere al suolo il Molino per veder sorgere, dalle ceneri del centro sociale, un bellissimo parcheggio, o degli appartamenti di lusso. Ma tutto questo resta pertanto un mistero.
Il cavallo di battaglia di messer Bertini è il fatto che con la chiusura del centro si potranno sviluppare dei progetti, per permettere alla infelice popolazione luganese, di riappropriarsi del suolo cittadino. Teoricamente un politico viene eletto per fare gli interessi della popolazione; ora, la domanda che sorge è abbastanza spontanea: Bertini e colleghi rispettano questa teoria? La risposta è più semplice del previsto: sì. Ma il fatto è: di chi sono questi interessi?
Di sicuro non dei giovani o dei ceti meno abbienti, che chissà come mai non vengono mai presi in causa dalla politica liberale e destrorsa. No! Questi sono gli interessi della borghesia e del profitto! Gli interessi di chi vuole rendere Lugano, e il Ticino, la meta perfetta per ricchi, vecchi e turisti. Gli interessi di chi specula sulle spalle dei giovani e di chi lavora! Quello che viene più naturale da chiedersi è: perché, per una volta, non si prendono in considerazione anche gli interessi ed i desideri di quelle classi meno redditizie?
Ma questa domanda ha una consistenza alquanto evanescente, perché l’unica cosa che si vede è una continua repressione***, un continuo smantellamento di tutto ciò che possa mettere i bastoni fra le ruote all’avanzata della speculazione e del capitale! Un blocco a tutto ciò che cerca di promuovere la solidarietà in questa società individualista. Una censura a tutte le realtà che permettono al singolo individuo di sviluppare un’espressione critica verso il sistema che ci viene imposto.
Ma ricordate che più ci schiaccerete, più noi insorgeremo; perché la nostra dignità è più forte delle vostre catene!
Jonas Beretta-Piccoli, Gioventù Socialista
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Andiamo per punti (municipali) senza il cavalier Bertini:
1.Il centro come luogo di attività autogestite,come principio,potrebbe anche andar bene ma ben lontano dal centro "pulsante" della città.
2.A Lugano chi comanda si dovrebbe sapere da tempo,il gioco delle parti e la pantomima democratica che ogni quadriennio ci rifilano sono fatte apposta per non cambiare nulla. Quindi per il CSOA dove è situato ora la vedo grigia/nera.
3.La repressione non c'è stata fino a quando la Lega,per calcoli suoi, teneva il piede in due staffe e perché nessuno dei mercanti cittadini vuole il casino per strada.
4.Tutto però ha un fine (economico-finanziario-speculativo) e questo sta per arrivare anche per l'area dell'ex macello.
5.Quando non c'è opposizione, chi comanda decide i tempi della democrazia tollerante e di quella intransigente, con tanti saluti alla verbosità catto-socialdemocratica che non ha mai contato niente in passato e meno oggi.
6.Per i giovanotti autogestiti quindi nessuna ritirata strategica: O dentro (dove sono ora) o fuori per sempre. Se non vogliono la seconda si preparino a difendere fino all'ultimo, e con ogni mezzo, la prima. Anche in caso di "energico" allontanamento forzato saranno almeno i soli che in questo sonnolento Cantone avranno avuto il coraggio di non calare le braghe per un piatto di aria fritta, da sempre menu preferito dei figuri che affollano le varie associazioni di volontariato.