L’IGNORANZA E’ LA FONTE DI OGNI MALE
Penso che ogni politico, ogni intellettuale, ogni docente “in primis” ma non da ultimo pure ogni cittadino debba riservare a questo monito una buona dose di attenzioni. Soprattutto coloro che aspirano a cariche pubbliche dovrebbero essere in grado non solo di leggere quelle otto parole, ma di spiegarle. Forse qualcuno le userà durante la campagna elettorale, ma non basta. Un autore antico, proposto in Italia in una versione dal greco, si è espresso in questi termini:
«L’ignoranza è un male veramente terribile e fonte di molte disgrazie, perché versa una sorta di nebbia sulle nostre azioni, oscura la verità, getta un’ombra sulla vita di ciascuno. E davvero assomigliamo a chi brancola nel buio, anzi, siamo nella condizione dei ciechi: sbattiamo senza riflettere contro un ostacolo, un altro lo scavalchiamo senza che ce ne sia bisogno, e non vediamo quello vicino, proprio ai nostri piedi, mentre temiamo come se ci minacciasse quello lontanissimo; insomma, non smettiamo di inciampare nella maggior parte delle nostre azioni. […] ».
(Luciano di Samosata, “Contro un bibliomane ignorante”)
Che aggiungere? Nulla, perché è oro colato. Sarà capace di accorgersene la “Scuola che verrà”?
Franco Cavallero
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Si legga, in proposito, anche il testamento spirituale di Tommaso Campanella, grande frate, filosofo e teologo di Stilo in Calabria, che l'ignoranza addirittura si dichiarava nato a debellarla,