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Nuove medie di Lugano 1 – Quell’obbrobrio… s’ha da fare! (ma forse anche no)

Pollice verso per l’ex Macello e il comparto Lambertenghi

Per una signora “Margine di manovra nullo” che va una signora “Margine di manovra nullo” che viene (è già arrivata da un po’, in verità). Checché se ne dica, e come e qualmente si rigiri la torta, l’edificazione della nuova scuola media sul campo sportivo tra la palestra vecchia e la Biblioteca (si potrebbe dire: dentro il Parco Ciani) rimane un autentico obbrobrio. Non ci vuole certo un laureato in Bellezze Naturali per capirlo.

Certi passaggi del documento colpiscono per la loro bizzarria, come ad esempio quello concernente il “campetto” (dove si suppone – io non li ho visti ma ci saranno – che alcuni ragazzi del quartiere giochino a calcetto). Che non si pensi di costruire, lì, la scuola! Per l’amor di Dio!

Sappiamo che la sciagurata ipotesi di edificare in faccia al Palazzo degli Studi (amata non solo da Zanini Barzaghi ma da qualcuno più in alto di lei) ha sollevato, circa un anno fa, viva opposizione, con raccolta di firme e ampia possibilità di organizzarsi. Ticinolive sarebbe lieto di ricevere qualche “segnale di fumo” dall’accampamento ribelle.

Il Municipio nella sua seduta di giovedì 5 aprile ha preso atto del nuovo studio volto ad approfondire la possibilità di trasferire la Scuola media Lugano 1 nel comparto de elle Scuole Lambertenghi. Dall’analisi è emerso che tutte le ipotesi d’inserimento di un nuovo edificio scolastico in quest’area pongono problemi di fattibilità. L’Esecutivo ritiene quindi che l’ubicazione più adeguata per la Scuola media sia il comparto di Palazzo degli Studi di Viale Cattaneo.

Alla luce dei risultati di un primo studio di fattibilità per l’inserimento della Scuola media (SM) Lugano 1 nell’ex Macello – ubicazione risultata inadeguata -, lo scorso mese di ottobre la Città ha richiesto un approfondimento esteso all’intero comparto delle Scuole Lambertenghi. La valutazione ha preso in considerazione diversi scenari: il riutilizzo di strutture esistenti, con sopraelevazione di Casa Luce o delle Scuole elementari (SE) Lambertenghi, e l’occupazione delle aree libere a sud o a nord delle SE. Nessuna di queste ipotesi è stata ritenuta percorribile per le seguenti ragioni.

Casa Luce è un bene culturale d’interesse locale, inserito in un perimetro di rispetto d’interesse cantonale, e non ha né le dimensioni né le caratteristiche idonee a una trasformazione in edificio scolastico. Anche la sopraelevazione delle SE Lambertenghi appare una soluzione complessa, poco rispettosa del progetto originale e non praticabile dal punto di vista tecnico e funzionale: i temi architettonici e gli equilibri esistenti verrebbero, infatti, fortemente alterati.

Le ipotesi di occupare le aree libere a nord o a sud delle SE Lambertenghi pongono seri problemi di fattibilità, poiché sarebbe necessaria una variante di PR. Inoltre, il Municipio ritiene che l’inserimento di nuovi edifici a nord sui campetti di basket e di calcio – considerati i vincoli voluti dall’Esecutivo stesso e dal Consiglio comunale per tutelare il comparto – metterebbe a repentaglio le qualità urbane e funzionali di un’area che annovera due beni d’interesse cantonale e tre beni culturali d’interesse locale (tra cui Casa Luce e l’ex Macello). Anche il parco giochi e i campetti di quartiere sono degli spazi intergenerazionali di grande valore aggregativo, molto apprezzati dalla popolazione e che vanno conservati. Questo scenario non può quindi essere sostenuto.

L’edificazione a sud delle SE, dal canto suo, è resa problematica dalle strutture esistenti e dalla presenza d’importanti alberature. Inoltre, i vincoli di altezza dati dal PR imporrebbero un’organizzazione non ottimale e una suddivisione in due edifici distinti. Alla luce di queste considerazioni e di quelle del precedente studio emerge come l’inserimento della SM nel comparto analizzato sia difficoltosa, per ragioni pianificatorie ma anche finanziarie.

Lo stato degli edifici delle SE non è, infatti, tale da giustificarne una demolizione, anche solo parziale, per la realizzazione di una SE e di una SM congiunte. Non da ultimo, sono evidenziati i limiti rilevanti posti dall’incompatibilità di una nuova edificazione con la preservazione dei contenuti e delle qualità legate alla tutela delle pregevoli edificazioni presenti e della sostanza urbanistica dell’area.

Il Municipio ritiene quindi che non vi siano le condizioni per consentire un’edificazione sostenibile e in tempi accettabili di una nuova sede della SM Lugano 1 in un comparto complesso quale l’area dell’ex Macello e delle Scuole Lambertenghi. In conclusione, l’ubicazione più adeguata per la SM resta il comparto di Palazzo degli studi di Viale Cattaneo, dove secondo il Municipio andrebbe ricercata una soluzione architettonica di pregio, nel rispetto degli aspetti urbanistici e della sostanza storica esistente.

Municipio di Lugano (com.)

(per info: on. Cristina Zanini Barzaghi)

 

Relatore

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  • Nuova scuola Media dentro al Palazzo degli Studi

    Nel suo Rapporto d’esame preliminare, il Dipartimento cantonale del Territorio ha reputato esemplare il documento con il quale il Municipio di Lugano ha proposto la variante di piano regolatore relativa alla “protezione” dei beni culturali” : e ciò, perché la protezione non si è fermata ai singoli oggetti, ma ha evidenziato anche le valorizzazioni reciproche fra questi e le aree con le quali essi interagiscono. In proposito, quale migliore esempio della Villa Ciani, del Palazzo degli Studi Carlo Cattaneo, della Biblioteca Cantonale? Sono monumenti che si tramandano le rispettive ricchezze di storia e di architettura, esaltate dai singoli valori e dagli ampi spazi del Parco, a sua volta bene storico e ambientale essenziale per l’immagine e l’attrattiva della città

    Purtroppo. il Parco ha già subito amputazioni di superfici e immissioni di costruzioni spurie che hanno inciso negativamente anche nei rapporti fra le costruzioni di valore: in particolare fra la Biblioteca cantonale e il Palazzo degli studi. La visione d’assieme di quest’ultimo risulta infatti gravemente perturbata dalle baracche inserite senza alcun rispetto dell’equilibrio spaziale delle preesistenze.

    Queste premesse portano rapidamente ad una conclusione: gli ostacoli alle visioni prospettiche fra i beni culturali inclusi nel Parco Ciani devono essere rivisitati in senso critico, mettendo fortemente in dubbio l’affermazione contenuta nel recente comunicato municipale secondo la quale

    “ andrebbe ricercata una soluzione architettonica di pregio, nel rispetto degli aspetti urbanistici e della sostanza storica esistente”.

    Si inserisca dunque la nuova Scuola media all’interno del Palazzo degli Studi e del Palazzetto delle scienze e, in parallelo, non si piazzino altre baracche, ma si proceda anzi all’allontanamento di quelle esistenti.

    Ciò dovrebbe essere visto come obbligo d’applicazione della Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali, a carico sia del Consiglio di Stato sia del Municipio (che, inoltre, è chiamato a rispettare vincoli e spirito del Piano Regolatore).

    Ma, in attesa che ciò si realizzi, dove mettiamo gli studenti? Lugano non offre più prati nei quali sia facile costruire nuove scuole (ma ciò non deve permettere di piazzarle negli spazi delicati) Si esamini perciò cosa offre la sostanza immobiliare esistente. Complice anche l’attuale ristagno economico, l’Amministrazione cantonale non dovrebbe faticare troppo per reperire costruzioni da acquisire (o affittare) per trasformarle in sedi scolastiche.

    Per chi non apprezzi troppo le considerazioni culturali, possiamo sussurrare che questa soluzione potrebbe anche comportare un risparmio finanziario e il recupero di costruzioni cittadine non più utilizzate e, perciò, improduttive?

    Piero Früh

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