L’amico Paolo Camillo Minotti, segretario della STAN, ci manda questo COMUNICATO che volentieri pubblichiamo.
Ricordiamo che l’ex Ospedale della Beata Vergine è un bene culturale protetto dal Cantone e quindi ogni intervento soggiace al controllo del Cantone, in particolare dell’Ufficio dei beni culturali e della Commissione dei beni culturali. Dalla risposta 3 dicembre 2014 del Consiglio di Stato all’interrogazione 27 marzo 2014 emerge che tanto l’Ufficio dei beni culturali quanto la Commissione dei beni culturali si sono pronunciati a più riprese – 29.11.2012 e 20.3.2013 – contro l’intervento proposto dall’Accademia di architettura, poiché lesivo della sostanza del monumento protetto L’Accademia, noncurante di tali valutazioni negative, ha comunque inoltrato una domanda di costruzione con la proposta contestata.
La STAN ha avversato il progetto in questione poiché in contrasto con l’obbligo di preservare integralmente la sostanza di questo edificio storico, come previsto dalla Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali e sancito dall’Inventario federale ISOS. Un’eventuale autorizzazione avrebbe costituito una flagrante e inaccettabile violazione delle leggi cantonali e federali in materia di protezione dei monumenti protetti. Contrariamente a quanto asserito da qualcuno, non si tratta di un intervento “minimo”, bensì di grande rilevanza, con un aumento della volumetria utile di oltre 11’300 mc, pari a circa il 37 % rispetto al volume attuale!
La STAN ricorda come tutte le autorità cantonali e federali competenti da lei interpellate in questi anni abbiano condiviso il suo punto di vista, contrario a qualsiasi intervento che compromettesse l’integrità della sostanza architettonica dell’ex Ospedale della Beata Vergine. A difesa della sua posizione con la quale contestava la liceità dell’intervento, la STAN si era anche appellata ai consiglieri federali Berset e Schneider-Ammann in qualità di responsabile politico del Dipartimento federale dell’Interno (Inventario ISOS), rispettivamente di direttore del Dipartimento federale dell’economia (finanziamento alle università).
Anche il prof. dott. arch. Bernhard Furrer, già sovraintendente dei monumenti storici della città di Berna, ex Presidente della Commissione federale dei monumenti storici e già titolare della cattedra Recupero, restauro e trasformazione presso l’Accademia di architettura, si era pronunciato contro la copertura del cortile proposta dall’Accademia poiché essa «contrasterebbe con le necessità della tutela e rappresenterebbe un attacco all’incolumità dell’edificio e al suo valore architettonico» (Corriere del Ticino 8.9.2014).
La tutela dei nostri monumenti storici è un dovere civile per una società che vuole aprirsi al futuro avendo ben chiare le radici e la memoria del passato illustre che la contraddistingue.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA STAN
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