… nel Ticino si aumentano le tasse!
Quando le difficoltà diventano opportunità (titolo originale)
Certo, Ticino e Grigioni non sono realtà identiche, ma tra Bellinzona e Coira impressionano soprattutto le differenze delle dinamiche e dei metodi dell’azione politica nell’affrontare compiti di risanamento. Per la cura delle sue finanze, il Canton Grigioni ha riesaminato i suoi compiti, sia dal punto di vista dell’efficacia che dell’economicità, seppur continuando a dare importanza agli obiettivi di politica statale ad esso correlati, tra cui la qualità di vita, il lavoro, la formazione, l’equilibrio tra le sue regioni, ma anche la cultura e un tempo libero attrattivo per ogni fascia d’età.
Coira non ha aumentato le imposte, non ha attuato licenziamenti di massa (limitandosi alla riorganizzazione dell’amministrazione cantonale), non ha nemmeno tranciato con la mannaia i servizi, puntando su un adeguamento della partecipazione ai costi da parte dei cittadini, aumentando le entrate soprattutto secondo il principio di causalità. I nostri vicini hanno saputo fermare la crescita incontrollata della spesa pubblica, cogliendo, anzi, nel progetto globale di risanamento, l’opportunità per riesaminare strutture e prestazioni, toccando sì settori importanti (trasporti, formazione, sanità, sicurezza e amministrazione generale), ma ponendosi sempre maggiori obiettivi qualitativi. L’esercizio è stato un successo: il Canton Grigioni ha riportato in pareggio il bilancio chiudendo i propri conti annui in positivo già dal 2004. In questo modo, si è potuta affrontare con serenità anche la riforma fiscale che, poco dopo, ha portato alle riduzione delle imposte.
E in Ticino? Deficit ricorrenti e aumento esponenziale del debito pubblico, che oggi sfiora i 2 miliardi di franchi. Ci portiamo dietro problemi finanziari da 20 anni, con risultati d’esercizio altalenanti, disponiamo di un autofinanziamento insufficiente, non vi sono previsioni di miglioramento delle entrate e, solo nell’ultimo quadriennio, i risultati d’esercizio negativi si avvicinano a complessivi 600 milioni. È proprio ora di intervenire sulle uscite, di stringere “un patto per il Paese”, dove le forze politiche si rendano conto che la vera politica riduce i problemi, mentre la costante polemica aumenta i deficit. Meglio non sapere quanto è costata ai cittadini contribuenti ticinesi questa legislatura, contraddistinta da molte discussioni e poche decisioni. Il 19 aprile si avvicina, teniamolo presente e non rimandiamo a domani quello che si può fare oggi.
Natalia Ferrara Micocci, avvocato, candidata PLRT al Consiglio di Stato
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